Estote ergo perfecti

Mons. Carlo Maria Viganò

Estote ergo perfecti

Prefazione ad un saggio di Manuel Gregori

Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, ai santi che sono a Efeso credenti in Cristo Gesù: grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo. Con queste parole solenni inizia l’Epistola di San Paolo agli Efesini. Mi piace notare l’espressione usata dall’Apostolo dei Gentili: i santi che sono a Efeso, ossia i Cristiani della comunità locale. La Chiesa ha fatto proprio questo termine quando parla della Comunione dei Santi, ossia del dogma per il quale tutti i battezzati, vivi e defunti, sono uniti nel vincolo della Fede e della Carità.

La santità è quindi elemento necessariamente collegato allo status, alla condizione del Cattolico: questo ci impone da un lato di seguire il comando del Signore «Estote ergo vos perfecti, sicut et Pater vester coelestis perfectus est» (Mt 5, 48), dall’altro di invocare la Sua santa Grazia perché senza il Suo aiuto siamo incapaci di tendere a questa meta sublime ed ambiziosa: «Sine me nihil potestis facere» (Gv 15, 5).

Dopo essersi mirabilmente cimentato in Un mondo senza Dio ed altri scritti apologetici – sorprendenti per la sua giovanissima età – Manuel Gregori ci propone ora La donna vestita di sole, un saggio contemplativo in cui affronta con profondità e freschezza la dottrina mariana ed in particolare il ruolo di Maria Santissima quale Mediatrice di tutte le Grazie, spronandoci a consacrarci a Lei, nostra Regina e Signora. A Lei, la Panagìa, la Tutta Santa, la più perfetta di tutte le creature, che la Provvidenza divina ha voluto preservare dalla macchia originale in vista dell’Incarnazione della Seconda Persona della Santissima Trinità nel Suo grembo virginale. Per questo Ella è invocata quale Domus aurea, Dimora dell’Imperatore divino; è Foederis arca, Arca della nuova Alleanza che custodisce il Verbo di Dio, Tabernaculum Altissimi, tabernacolo dell’Altissimo, dal momento che in Lei si compie perfettamente quello a cui anche noi, poveri peccatori, dobbiamo ambire: l’inabitazione della Trinità Santa della nostra anima.

In Maria Santissima la chiamata alla santità di vita trova perfetto compimento. In Lei, possiamo trovare il modello luminoso, l’indispensabile sostegno e l’inespugnabile rifugio per la battaglia spirituale che siamo chiamati a combattere contro il Dragone infernale: «Allora il Drago si infuriò contro la Donna e se ne andò a fare guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che custodiscono i comandamenti di Dio e  sono in possesso della testimonianza di Gesù» (Ap 12, 17).

Manuel Gregori, questo giovane ed appassionato cantore dell’Immacolata, ha “respirato” Maria sin dalla più tenera infanzia, ed ha avuto il privilegio di crescere sotto lo sguardo insanguinato della Madonnina delle Lacrime di Civitavecchia, lasciandosi da Lei plasmare. Da giovane uomo, si è rivolto ai Santi Padri e ai Dottori della Chiesa per meglio scrutare ed illustrare il mistero sublime della Vergine Madre. Con quella forza serena e composta che viene da Dio, Manuel può ora condividere, come vivace testimone, la perenne Confessione della Chiesa – passata per il suo cuore e la sua penna – Confessione che trova nei Dogmi mariani la sua Stella polare e il suo inconcusso Baluardo, e ripetere con san Bernardo: “De Maria numquam satis.»

Scriveva San Luigi Maria Grignion de Montfort: «Maria fa accettare queste buone opere da Gesù, per quanto tenue e povero sia il dono offerto a questo Santo dei santi e Re dei re. Quando uno presenta qualche cosa a Gesù, da solo, fidandosi nelle proprie capacità e disposizioni, Gesù esamina il dono e spesso lo respinge per le macchie d’amor proprio di cui è contaminato, come un tempo respinse i sacrifici dei Giudei pieni di volontà propria. Quando, invece, Gli si presenta qualcosa per le mani pure e verginali della sua Diletta, Lo si prende per il Suo lato debole, se è lecito esprimersi così. Allora, Egli non considera tanto la cosa che Gli viene offerta, quanto la sua amata Madre. Né guarda tanto da dove proviene il dono, quanto Colei che glielo presenta. Così Maria, mai respinta e sempre bene accolta dal Figlio, fa accettare dalla sua Maestà tutto quanto Gli presenta, piccolo o grande che sia. Basta che Maria presenti qualcosa perché Gesù l’accetti e gradisca. E questo il grande consiglio che san Bernardo dava a quelli e a quelle che guidava verso la perfezione: “Se vuoi offrire qualche cosa a Dio, abbi cura di offrirla per le mani graditissime e degnissime di Maria, a meno che non t’importi di ricevere un rifiuto”» (Trattato della vera devozione a Maria, 149).

Auspico che quest’opera possa spronare tutti noi a donarci senza riserve alla nostra Signora e Regina, per affrettare l’ora del trionfo del Suo Cuore Immacolato.

+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo

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