
Prefazione a “Apocalisse” del dott. Citro

Prefazione
al saggio ``Apocalisse - Li hanno lasciati morire``
del dott. Massimo Citro Della Riva
«Senza la verità non si può vivere; senza la verità non c’è esistenza umana». Questo prezioso saggio di Massimo Citro della Riva si apre con un exergon che trovo estremamente significativo: una citazione del sacerdote e scienziato russo Pavel Aleksandrovič Florenskij, fucilato dai Comunisti l’8 Dicembre 1937, festa dell’Immacolata Concezione. La citazione scelta dall’Autore rivela quell’acume e quella visione soprannaturale che lo accomunano a padre Florenskij nella duplice veste di uomo di fede e di scienza. Entrambi, infatti, hanno dimostrato – come moltissimi illustri scienziati – che non vi può essere alcuna opposizione tra scienza e fede, dal momento che Dio è all’origine di entrambe.
Ecco allora che possiamo comprendere come, davvero, sia impossibile vivere senza la verità: essa è attributo di Dio, che è Verità somma ed eterna. Senza Verità – ossia, senza Dio – non vi è esistenza umana, poiché ognuno di noi – come ogni cosa che ci circonda, ogni creatura dalla più minuscola alla più grande – esiste e sussiste solo perché è costantemente pensata da Dio. E questo pensiero divino e onnipotente implica anche un atto perdurante di amore – ovviamente proporzionato all’oggetto sul quale si effonde – che rende unica e mirabile l’opera creatrice, con le sue leggi che lo scienziato indaga con stupore e il credente ammira con riverente riconoscenza. Quam magnificata sunt opera tua, Domine! (Sal 91, 6), esclama il Salmista. Così, nell’indagare le leggi che governano il creato, scopriamo un’unità intrinseca che, quanto più si accresce la nostra conoscenza, tanto più rivela la bellezza della Verità. Poiché Verità, Bontà e Bellezza ci riconducono sempre a Dio.
Questo saggio, che fa seguito al precedente Eresia, riflessioni politicamente scorrette sulla pandemia CoViD-19, si distingue per una lucidità di comprensione e una chiarezza di esposizione invero molto rare. Nulla è banalizzato per renderne divulgabile il contenuto, e nulla è ammantato di petulante alterigia per renderlo appetibile al sinedrio dei virologi. Ed è questo, a mio parere, il pregio di Apocalisse: la capacità di trattare argomenti complessi e articolati senza farne appannaggio di iniziati. A ciò si aggiunge una conoscenza approfondita della materia trattata, sapientemente contestualizzata nel quadro più ampio delle cause prossime e remote della farsa pandemica. Così, alla mole di fonti e di dati inconfutabili – che i soloni del mainstream colpevolmente tacciono – si accompagna un’analisi acuta e documentata delle basi ideologiche che hanno portato ad un vero e proprio crimine contro l’umanità. Un crimine che grida vendetta al Cielo, poiché è mosso da intenti di morte e si avvale della menzogna, del ricatto e della violenza fisica e psicologica per imporsi. «È un rituale del Sistema annunciare, con certo anticipo, quanto metterà in atto. Tanto, se mai a qualcuno venisse in mente di prenderlo alla lettera, c’è sempre pronta l’accusa di complottismo e negazionismo».
Quando, sin dal Maggio 2020, lanciai un Appello nel quale mettevo in guardia contro l’imminente pericolo di questo piano infernale, il dott. Citro era tra i pochi che con lucidità condividevano i miei timori: «Abbiamo ragione di credere, sulla base dei dati ufficiali relativi all’incidenza dell’epidemia sul numero di decessi, che vi siano poteri interessati a creare il panico tra la popolazione con il solo scopo di imporre permanentemente forme di inaccettabile limitazione delle libertà, di controllo delle persone, di tracciamento dei loro spostamenti. Queste modalità di imposizione illiberali preludono in modo inquietante alla realizzazione di un Governo Mondiale fuori da ogni controllo» (qui). Giudichi il Lettore se quanto scrissi allora non si sta oggi concretizzando, e quanto l’accusa di complottismo si stia rivelando infondata e pretestuosa. Ed è significativo che quell’Appello, firmato da decine di migliaia di persone di tutto il mondo nel silenzio dei media, iniziasse con un passo evangelico molto vicino all’exergon di questo libro: «Veritas liberabit vos» (Gv 8, 32), quasi a costituirne un controcanto.
Nessuno di noi si sarebbe aspettato di poter essere testimone di questa frode globale: gli scenari dell’Apocalisse sembrano sempre imminenti, mentre speriamo che si verifichino in tempi lontani e ci risparmino dolori e sofferenze. E qui torniamo alla citazione iniziale di Florenskij: «È chiaro che il mondo è fatto in modo che non gli si possa dare nulla, se non pagandolo con sofferenza e persecuzione». Sofferenza e persecuzione come prezzo della verità; come prezzo che la Verità stessa, Verbo eterno del Padre, ha pagato per riscattarci dal peccato e dalla morte incarnandosi e offrendosi in sacrificio sulla Croce: «in propria venit, et sui eum non receperunt» (Gv 1, 11). Non stupisce che ciascuno di noi, nel momento in cui aderisce alla Verità, sia fatto a sua volta oggetto di persecuzione: «Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi» (Gv 15, 20). Ben vengano quindi le persecuzioni e la sofferenza, ben venga la discriminazione e la derisione, se ci permette di rendere testimonianza alla Verità e di aprire gli occhi a quanti ancora non sanno o non vogliono scorgerla.
Parlando della verità, dobbiamo parlare anche della menzogna che ad essa si oppone; così, se alla verità dottrinale si oppone l’eresia, alla verità scientifica si oppone la falsificazione e la frode. L’Autore ce la indica in modo chiaro e sistematico, indagando l’origine del virus, l’inattendibilità dei test, la simulazione dell’emergenza sanitaria, la deliberata proibizione delle cure e le gravi criticità del vaccino. Menzogne, queste, strumentali alla realizzazione di un piano criminale studiato nei minimi dettagli: «Non è una serie sfortunata di casualità, è un disegno prestabilito», scrive Citro; e ci spiega che «All’origine della pandemia spicca un’evidente convergenza di interessi che coinvolge l’industria farmaceutica, il progetto eugenetico malthusiano e quello di un governo unico mondiale». E ancora: «La narrazione diventa fideistica e fa leva sull’attitudine alla deresponsabilizzazione: la gente pensa che il governo e le istituzioni siano buoni, quindi si sente autorizzato a non occuparsene e decide di fidarsi».
La seconda parte di questo saggio è dedicata all’identificazione dei maledicti, ossia di coloro che con criminale determinazione, in nome di un’ideologia di morte e con mezzi già sperimentati dai regimi totalitari del secolo scorso, si sono avvalsi dell’emergenza pandemica per imporre il Great Reset, in vista dell’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale. Tra costoro, spicca il “filantropo” William Gates, in una disamina dettagliatissima della rete di interessi economici, investimenti azionari, finanziamenti e conflitti di interesse con enti pubblici e privati di tutto il mondo. La lettura di questa sola parte di Apocalisse dà la misura della corruzione che uno degli uomini più ricchi del mondo ha sfruttato ai massimi livelli della società, perseguendo profitti inauditi sotto il rispettabile manto della solidarietà.
L’ultimo capitolo è dedicato al ruolo che ha avuto la Chiesa Cattolica nella farsa pandemica, ed è introdotto da un breve excursus storico sulla gestione da parte della Corona britannica della Grande Carestia e della susseguente pandemia che colpì i Cattolici irlandesi nel 1845-1849, non dissimile dalla pulizia etnica condotta da Stalin con l’Holodomor ucraino. «Il ministro Trevelyan scrive che Dio ha punito i Cattolici irlandesi per la loro fede superstiziosa e per aver fatto troppi figli», scrive Citro riportando uno studio inglese. E qui dovremmo forse ricordare che tanto la Rivoluzione industriale quanto il liberalismo, il capitalismo, l’eugenismo malthusiano hanno una matrice essenzialmente protestante: la predestinazione teorizzata da Lutero – avvalendosi in campo “scientifico” della teoria darwiniana sull’evoluzione e oggi delle non meno assurde teorie sul cambiamento climatico – autorizza chi già in terra è benedetto da Dio con il successo e la ricchezza a sfruttare il povero, i cui stenti e la cui miseria non sarebbero causati dal capitalismo liberale, ma indicherebbero appunto il destino di dannazione che lo attende nell’aldilà. Un concetto, questo, tipicamente anglosassone, dal quale l’Europa è stata indottrinata soprattutto dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Da qui si passa ad una critica puntuale e argomentata della indispensabile collaborazione della Gerarchia cattolica al successo della narrazione pandemica e l’endorsement del cerchio magico di Bergoglio non solo al vaccino, ma anche all’intera ideologia globalista, ivi compreso il neoecologismo di Greta Thunberg, l’indigenismo, l’appoggio alla dittatura cinese, colpevole di aver prodotto in laboratorio questo virus, nel più assordante silenzio delle Gerarchie sulla violazione continua e spietata dei diritti umani dei Cattolici perseguitati. Ne emerge la perfetta complicità tra deep state e deep church, con la presenza dei Gesuiti tanto nella sfera ecclesiastica – ad iniziare da Jorge Mario Bergoglio – quanto in quella civile: «Ai vertici dell’Europa c’è un’Internazionale gesuita, disse scherzando, ma non troppo, il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, ricordando di aver studiato dai gesuiti, come anche Mario Monti, Mario Draghi, Mariano Rajoy […] Il destino dell’euro è nelle mani non solo di Goldman Sachs, ma di chi è stato educato dai seguaci di Ignazio di Loyola, leader per vocazione, come li ha definiti Chris Lowney, seminarista gesuita poi managing director di J.P. Morgan». Anche la questione della presenza di linee embrionali provenienti da materiale abortivo nei vaccini, l’Autore conferma – confutando la frettolosa Nota della Congregazione per la Dottrina della Fede – che a parte le linee cellulari PER.C6 usata da Johnson & Johnson e HEK 293 usata da AstraZeneca, Pfizer e Moderna – sono usati altri feti abortivi per “rinfrescare” la coltivazione, derivanti dal mercato delle cliniche abortive, che tengono in vita i feti per poi prelevare – a cuore battente – organi completamente formati, secondo procedure di vivisezione umana che gridano vendetta al cospetto di Dio. Dovremmo chiederci se, dinanzi a questi sacrifici umani, le dolorose vicende che ci hanno colpito in questo periodo non siano che un segno della maledizione che grava sull’umanità.
Se il tradimento di chi si fida (Inf, XI, 52-54) da parte dell’autorità civile è già di per sé grave, ancor più grave è il tradimento dei Pastori, ad iniziare da colui che occupa il più alto Soglio e che oggi si è fatto testimonial del siero genico sperimentale, dimostrando la sua organicità al Sistema al quale si è asservito. Un tradimento che non si limita all’emergenza sanitaria provocata ad arte per ottenere il Great Reset auspicato da Klaus Schwab e dalle famiglie dell’alta finanza internazionale, ma che si estende all’ideologia eugenetica malthusiana, all’ecologismo della green economy, all’immigrazionismo, alla teoria gender, al transumanesimo. La rivoluzione iniziata con il Vaticano II viene oggi portata alle sue estreme conseguenze in vista di sostituire la Chiesa di Cristo con una stravagante, blasfema contraffazione ecumenica, ossia con la Religione Universale che deve costituire il braccio spirituale del Nuovo Ordine Mondiale, «una nuova religione globale» in cui «la Bibbia sarà riscritta e adattata alla nuova religione. “Le Chiese non si opporranno, anzi ci aiuteranno”».
Raccomando vivamente una lettura attenta e meditata di Apocalisse, nella speranza che possa raggiungere non solo coloro che già nutrono legittime riserve sull’intera vicenda pandemica, ma anche a quanti si sono lasciati convincere dalla narrazione mediatica e dalle menzogne più sfrontate di virologi, esperti, governanti e chierici. Questo saggio scopre una rete di complicità criminali a livello globale, ma allo stesso tempo – proprio perché si appella alla Verità, che è attributo di Dio – ci permette di comprendere quello che avviene e quello che si prepara, dandoci modo di reagire con fermezza, con coraggio e con fede ad un attacco epocale da parte dei figli delle tenebre. Poiché solo nella consapevolezza della battaglia potremo schierarci dalla parte del Bene, forti delle parole confortanti del Salvatore: «Nolite timere, ego vici mundum» (Gv 16, 33).
+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo
29 Settembre 2021
In Dedicatione S. Michaëlis Archangelis