Adveniat Regnum tuum

Mons. Carlo Maria Viganò

Adveniat Regnum tuum

Messaggio al Popolo austriaco riunito a Hörbranz

Cari Amici,

In tutto il mondo, dopo due anni di follia psico-pandemica, va crescendo la protesta dei cittadini per l’imposizione di misure coercitive inefficaci e assurde, da parte di governi che si dimostrano sempre più asserviti all’élite globalista. Perché ormai è evidente: poteri sovranazionali, non eletti da nessuno e che rispondono a lobby di potere, pretendono che gli Stati rinuncino alla propria sovranità e che deleghino loro il governo.

Sapete bene, cari fratelli Austriaci, che questa pandemia si basa su una narrazione tanto assurda quanto criminale. Un’emergenza, pianificata e annunciata da tempo, doveva servire per imporci quel Great Reset teorizzato dal World Economic Forum di Klaus Schwab e fatto proprio dall’ONU col nome di Agenda 2030. Tramite la pandemia l’intero tessuto sociale, economico e sanitario è stato rivoluzionato, provocando una progressiva cessione della sovranità nazionale, l’impoverimento della popolazione e l’indebitamento dello Stato, una drastica precarizzazione dell’impiego, la riduzione delle tutele lavorative e del costo della manodopera, il controllo capillare e invasivo delle attività e degli spostamenti degli individui e un attacco alla proprietà privata. Eravate cittadini, titolari di diritti e di doveri dinanzi allo Stato: dovrete essere servi/clienti, autorizzati di volta in volta ad usufruire dei diritti che vi sono stati tolti, capaci solo di spendere e acquistare quello che qualcuno ha deciso di vendervi, al prezzo che ha stabilito, e tramite i canali di e-commerce. Anche la salute, come la previdenza sociale, è destinata ad essere privatizzata e gestita da multinazionali.

Voi manifestate il vostro dissenso per l’imposizione di limitazioni e controlli, in violazione dei diritti costituzionali e delle libertà naturali. La vostra è certamente una protesta condivisibile, e che va crescendo in quasi tutti i Paesi del mondo.

Ovunque, a prescindere dal colore politico del governo in carica, da due anni assistiamo alla messa in scena dello stesso copione, sotto la medesima regia: cure impedite, protocolli sanitari che incrementano i decessi nelle terapie intensive, imposizione del siero genico sperimentale, crisi economica, fallimenti di aziende, lezioni sospese, negozi chiusi, aumento del costo delle materie prime e nell’Unione Europea sempre nuovi debiti contratti dagli Stati per quei recovery funds la cui destinazione è stata già decisa, quasi sempre penalizzando gli investimenti davvero necessari, ad iniziare dalla sanità.

E ovunque la popolazione comprende l’assurdità delle misure adottate, e continua a porre domande ingenue a chi, da due anni, racconta di voler limitare la diffusione del contagio ma ottiene puntualmente il risultato opposto, grazie al quale può imporre nuovi lockdown, nuove restrizioni, nuovi controlli con il green pass e nuove misure sanitarie con l’obbligo vaccinale. La sola idea di poter sconfiggere una pandemia di un virus mutante tramite un vaccino è un’assurdità scientifica, eppure ve l’hanno imposta e il moltiplicarsi delle cosiddette varianti altro non è se non la necessaria conseguenza di questa decisione sciagurata, evidentemente imposta dall’alto.

Davanti a questi eventi, comprendiamo con raccapriccio di non avere a che fare con servitori dello Stato rispettosi della Legge e animati dalla volontà di promuovere il bene comune, ma con traditori venduti alle case farmaceutiche o all’élite globalista, disposti a sacrificare sull’altare del Nuovo Ordine Mondiale i loro stessi cittadini e addirittura i bambini, la pace sociale, la prosperità della Nazione. Chi ci governa ha deciso di trasformarci in malati cronici, resi in gran parte sterili, colpiti nella salute, nei beni, nel lavoro, nell’equilibrio psicofisico e negli affetti, in nome di una pandemia che – dati ufficiali alla mano – ha avuto un impatto pari se non inferiore a quello di una normale influenza stagionale.

Ma quello che vi è stato tolto, cari fratelli Austriaci, non è soltanto la libertà. Una libertà – dobbiamo ricordarlo – di cui abbiamo ampiamente abusato, pretendendo in suo nome di poter decidere di abortire, di uccidere il malato e l’anziano, di insegnare ai nostri figli la teoria gender, di dare diritti all’ideologia LGBT, di distruggere la famiglia naturale e la vostra stessa identità di Cattolici e di Austriaci. A voi è chiesto, come a tutti i popoli eredi della Civiltà Cristiana, di diventare degli automi gender fluid che lavorano e fanno la spesa su internet, ordinano i figli con la maternità surrogata, senza cultura, senza idee se non quelle con cui vi indottrinano su Netflix. Ma quella che oggi chiamano libertà è solo licenza e arbitrio, dal momento che per il Cristiano la libertà consiste nella facoltà di agire nei limiti del Bene. Se vi disturba il green pass o l’obbligo vaccinale solo perché volete continuare a violare la Legge naturale e i Comandamenti di Dio senza restrizioni, la vostra protesta non ha senso, perché coloro che propagandano aborto e eutanasia sono gli stessi che vogliono tracciare ogni vostro movimento.

Se invece la libertà che rivendicate è la «libertà dei figli di Dio», allora sappiate che la vostra manifestazione è buona e doverosa, e che troverà ascolto, se non nei corrotti che oggi vi tiranneggiano, certamente da parte del Signore. Siate orgogliosi dell’eredità dell’Impero Absburgico, e fieri eredi del Beato Imperatore Carlo, modello di Sovrano cattolico, contro il quale la Massoneria scatenò la propria furia con la Prima Guerra Mondiale per lo stesso motivo per cui oggi, tramite i suoi emissari, perseguita voi.

Rivendicate con orgoglio la vostra identità, la vostra Fede, la vostra civiltà. Pretendete dai vostri governanti di essere davvero rappresentanti del popolo, e non corrotti esecutori degli ordini dell’élite globalista. Pretendete dai vostri magistrati e dalle forze dell’ordine di far rispettare le leggi per il bene comune, e non di tacere davanti alle violazioni della Costituzione e della stessa Legge naturale assecondando i deliri di un regime dittatoriale. Esigete dalle istituzioni sanitarie e dai vostri medici di osservare il giuramento di Ippocrate, e non gli interessi delle case farmaceutiche che li sponsorizzano e ne decidono l’azione. Esigete dai giornalisti e dagli operatori dell’informazione di rispettare la deontologia professionale, e smetterla di diffondere informazioni false e di seminare il panico tra la popolazione. Chiedete ai vostri Pastori di annunciare il Vangelo di Cristo in un mondo apostata, condannando la falsa religione del siero genico e non lasciandosi ricattare dal potere temporale. Ricordate loro che sono stati costituiti in autorità da Nostro Signore per pascere il suo gregge, proclamare la Verità cattolica e condannare gli errori, non per obbedire agli arroganti e ai prepotenti; della loro cortigianeria pavida essi risponderanno alla Giustizia di Dio.

Infine, a voi tutti qui riuniti e a quanti giungerà il mio messaggio, io dico: fate che le parole del Padre Nostro, adveniat regnun tuum, non siano prive di significato, ma anzi orientino la vostra vita, ispirino le vostre azioni, vi spingano ad una radicale riforma dei costumi, a santi propositi per estirpare il peccato e il vizio, ad una sincera conversione interiore. Regni Cristo Re! Regni anzitutto nelle vostre anime, conservate nella grazia di Dio; regni nelle vostre famiglie, dove i vostri figli siano educati nella Fede dei vostri padri; regni nelle istituzioni e nel lavoro; regni nelle scuole e nelle università; regni negli ospedali e dove si assistono anziani e malati. Regni Cristo Re nella vostra amata Patria. Regni in tutto il mondo, che è Suo per diritto, avendolo Egli creato e redento, riscattandolo a prezzo del Suo Sangue.

Venga il tuo regno, o Signore. A Te, Re dei re, del Quale tra pochi giorni celebreremo la Natività, consacrino se stessi, i propri cari e gli stessi reggitori della Nazione coloro che Ti invocano, implorando la fine di questo colpo di stato globale, di questa criminale tirannide contro Dio e contro l’uomo.

+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo

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