Al Roman Forum

Mons. Carlo Maria Viganò

Messaggio

ai partecipanti del Convegno ``The Church and the Great Reset``
organizato dal Roman Forum a Gardone Riviera, 7-18 Luglio 2022

Gli illustri Relatori di questo Convegno avranno certamente modo, meglio di quanto non possa fare io, di illustrare la matrice eversiva del Great Reset, i principi ai quali esso si ispira, gli scopi che intende conseguire e i nomi dei cospiratori.

Il ruolo degli intellettuali e degli scienziati è infatti quello di fornire le basi logiche, filosofiche e scientifiche necessarie all’investigazione della realtà, in modo che la comunità gerarchicamente ordinata possa accogliere e far propri – o respingere e condannare – non solo i principi ispiratori dell’agire umano, ma anche le stesse azioni. Le quali, se osservate in modo astratto senza considerarle nei loro rapporti di interdipendenza e di causalità, rischiano di non essere valutate nelle implicazioni morali ed etiche che le determinano.

Questo Convegno, al quale partecipano eminenti personalità provenienti da diverse parti del mondo, potrà dire di aver raggiunto il proprio scopo, se saprà portare a termine questo compito: analizzare gli eventi di questi ultimi due anni di follia collettiva, individuandone i principi ispiratori, gli scopi prefissi, i mezzi adottati per il loro conseguimento, i loro fautori, i complici, i collaboratori e i destinatari.

Una volta compiuta questa analisi e data una collocazione logica a questi eventi, sarà relativamente semplice giudicare la conformità del disegno nel suo insieme ai principi della Morale, tanto di quella naturale quanto di quella che discende dalla divina Rivelazione, l’Autore delle quali è Dio Creatore e Redentore del genere umano.

Se infatti vi è una intima coerenza nel kosmos divino che regge il mondo, non deve stupirci se Satana, che è simia Dei, cerca di imitare goffamente quest’ordine pervertendolo, nel tentativo di sostituirvi la propria contraffazione infernale per cancellare dalla Creazione quella mirabile impronta di Dio, che noi sappiamo essere indelebile, e per sottrarre alla Redenzione le anime per le quali Nostro Signore ha versato il Suo Sangue sulla Croce.

Non voglio dilungarmi oltre sottraendo tempo ai Relatori. Permettetemi di invitarvi alla lettura di un testo forse un po’ insolito, ma che credo possa mettere in luce l’impostazione a cui facevo riferimento poc’anzi, prendendo come spunto gli accadimenti della farsa pandemica e leggendoli nella loro concatenazione come potrebbe fare un investigatore.

A voi tutti, e a quanti vi seguono in presenza o collegati da remoto, va il mio cordiale saluto e la mia paterna Benedizione.

+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo

7 Luglio 2022
Santi Cirillo e Metodio

Mons. Carlo Maria Viganò
Il misterioso caso del dottor Schwab

(Se Hercule Poirot indagasse sul Great Reset)

«Un indizio è un indizio,
due indizi sono una coincidenza,
ma tre indizi fanno una prova».

Agatha Christie

 

In un romanzo di Agatha Christie, l’investigatore Hercule Poirot non avrebbe difficoltà a comprendere che una serie impressionante di prove va ben oltre la semplice coincidenza, e che tutte concorrono a dimostrare inequivocabilmente il disegno criminoso, la premeditazione del delitto, la deliberata volontà di nuocere e la effettiva capacità di farlo.

Movente, mezzi e opportunità sono i pilastri di un’indagine criminale, e il Misterioso caso del dottor Schwab non fa eccezione. Anzi: direi che questo giallo presenta tutti gli elementi di un riuscitissimo romanzo poliziesco, in cui il colpevole viene infine smascherato dall’ispettore belga nel corso della riunione di tutti i sospetti. L’ispettore Japp farà irruzione dalla porta, assieme agli agenti di polizia, per assicurare l’assassino alla giustizia, ma non prima che Poirot abbia mostrato come tutti i personaggi avessero un movente per compiere il delitto, i mezzi per portarlo a termine e l’opportunità di farlo.

I sospetti del Misterioso caso del dottor Schwab sono molti, e il loro coinvolgimento nella strage commessa li condurrà al patibolo come complici dell’ideatore del crimine. E forse questo romanzo finora inedito avrà successo proprio perché, a differenza di altre opere di Agatha Christie, alla fine la verità svelata da Hercule Poirot mostrerà la colpevolezza di tutti coloro che, a vario titolo, avevano un qualche vantaggio dalla morte delle vittime.

Le indagini iniziano quando l’ispettore belga – non francese! – si trova in vacanza in Italia, in un’amena località di villeggiatura della Lombardia. Il suo soggiorno di quiete e relax è interrotto dalla morte di un commesso viaggiatore di ritorno dalla Cina, una morte apparentemente dovuta a un virus misterioso. Con la diffusione del contagio, molte persone sono colpite dal virus ma non vengono curate con terapie già sperimentate per la polmonite, bensì applicando un protocollo che prevede, per una patologia circolatoria, una terapia che fino ad allora l’arte medica prevedeva per patologie respiratorie. Per quale motivo i medici italiani hanno sottoposto a ventilazione profonda i malati, provocandone la morte tra atroci tormenti? E per quale ragione un primario indagato di omicidio per aver causato la morte dei pazienti con un anestetico, viene difeso dal presidente dei medici primari con la motivazione che questa prassi è diffusa ovunque?

Poirot scopre che la pandemia dichiarata dall’OMS ha fatto sì che le aziende ospedaliere – poiché in Italia la sanità pubblica è sostanzialmente impostata sul modello di un’attività imprenditoriale, come vuole l’Unione Europea – fossero pagate cifre esorbitanti dal sistema sanitario nazionale per ogni letto occupato nei reparti di terapia intensiva. Da qui, la conseguenza logica: dichiarare affetti da Covid-19 i pazienti positivi a un tampone non idoneo a scopi diagnostici ha comportato un guadagno enorme per gli ospedali, spinti dalla logica del profitto a far risultare malati di Covid quanti più pazienti possibile.

Nel frattempo, e in assenza di prove inequivocabili dell’isolamento del virus, le case farmaceutiche promettono l’imminente produzione di un vaccino, e a tale scopo stipulano contratti miliardari con i governi e con l’Unione Europea; contratti che vengono però secretati e di cui non è possibile conoscere le clausole. Il capitano Hastings, mandato a indagare a Bruxelles, invia un telegramma a Poirot nel quale gli spiega che i governi, guidati da personaggi collusi con l’alta finanza e con un gruppo di potere internazionale, hanno ratificato questi contratti senza sapere quali fossero i componenti del miracoloso vaccino e impedendo la divulgazione del loro prezzo di acquisto. Per quale motivo i Primi Ministri di tante nazioni si sono prestati a questa truffa ai danni della comunità, arrivando ad autorizzare la riduzione dei tempi di sperimentazione e fidandosi ciecamente delle rassicurazioni delle case farmaceutiche circa l’efficacia e l’assenza di effetti collaterali gravi? E perché, se il vaccino è efficace, gli Stati ne hanno acquistate dosi dieci volte superiori alla popolazione?

Miss Lemon, dal suo ufficio di Londra, scopre che le case farmaceutiche coinvolte fanno capo agli stessi fondi di investimento internazionali che, su altri fronti, traggono enormi profitti dalla privatizzazione della sanità pubblica, cosa per la quale hanno organizzato da anni importanti convegni a sono stati invitati a partecipare, guarda caso, proprio gli “esperti” che sono poi stati assunti dalle Agenzie del farmaco per valutare l’efficacia dei vaccini e che continuano a fare consulenze professionali – profumatamente retribuite – per le case produttrici. Non basta: un plico anonimo, consegnato al concierge dell’hotel in cui alloggia Poirot, rivela che le riviste mediche che elogiano i vaccini come efficaci e privi di effetti collaterali sono pagate dall’industria farmaceutica per screditare le terapie efficaci già esistenti.

Poirot viene a sapere che anche molti giornali e periodici sono di proprietà di grandi società possedute dagli stessi fondi di investimento, o appartenenti a famiglie dell’alta finanza internazionale, e che per questo l’informazione viene falsata per creare allarmismo tra la popolazione. E che gli stessi governi, i cui leader provengono dal WEF, hanno deciso di finanziare i media per sostenere la narrazione ufficiale.

L’ispettore Japp è convinto che i colpevoli siano i medici dei reparti di terapia intensiva, a causa della loro imperizia e dell’improvviso affollamento degli ospedali. Ma durante un colloquio al quale è presente anche Hercule Poirot, alcune infermiere fanno capire che la decisione di ricoverare nelle case di riposo per anziani persone contagiate non è stata presa dai medici, ma dai dirigenti delle cliniche, perché quei ricoveri erano pagati dal sistema sanitario molto di più dei posti letto riservati ai normali pazienti. Una dottoressa rivela di aver fatto presenti al direttore della casa di riposo i pericoli di contagio per i degenti rappresentati dal ricovero di persone affette dalla Covid, e di esser stata minacciata di licenziamento se avesse parlato con la stampa.

Mentre riflette su queste circostanze e cerca di trovare un nesso tra le morti nelle RSA e l’allarme pandemico, Poirot si vede costretto a lasciar raffreddare la sua tisana per ricevere la visita di un medico di campagna, che afferma di poter curare e guarire i propri pazienti intervenendo tempestivamente con terapie già note; e gli spiega di esser stato convocato dall’Ordine professionale perché questo suo metodo non è conforme ai protocolli sanitari emanati dal Ministero. Il capitano Hastings riferisce di aver ascoltato la conversazione di alcuni dirigenti ospedalieri da cui risultava che la diminuzione dei ricoveri doveva essere evitata, dal momento che i fondi stanziati per l’emergenza rappresentavano un’occasione di guadagno imperdibile e senza troppi controlli. A tal proposito Miss Lemon, consultando i bilanci degli ospedali, scopre che per l’acquisto di ventilatori e dispositivi medici – tute, mascherine, guanti ecc. – le cliniche stavano pagando cifre esorbitanti, lasciando poi molti macchinari inutilizzati o facendo risultare aperti dei reparti che di fatto lo erano solo sulla carta.

Hercule Poirot, col suo smoking elegantissimo e le immancabili ghette, si intrattiene a colloquio con un noto industriale, durante un ricevimento. Questi gli presenta un collega milionario, che afferma ridendo di aver appena concluso con il Comitato Medico-Scientifico un contratto di fornitura per miliardi di mascherine prodotte in Cina senza rispettare i più elementari parametri di sicurezza previsti dalle normative comunitarie. Con soddisfazione, levando il calice di spumante, il milionario ricorda come poche settimane prima sia proprio stato il Comitato a far inviare gratuitamente in Cina tutte le mascherine disponibili in Italia, con la scusa del focolaio di Wuhan.

Nel frattempo, il governo italiano impone il coprifuoco e emana, senza l’approvazione del Parlamento, una serie di decreti che contrastano palesemente con la Costituzione e con le leggi in vigore, costringendo i cittadini a compilare delle dichiarazioni per ogni spostamento, vietando l’accesso ai negozi e ai locali pubblici, disponendo la chiusura di chiese, musei, teatri, cinema, palestre. Per poter consumare un pasto in un ristorante, occorre essere seduti, e questo solo fino a una certa ora e non oltre; poi in piedi, ma fuori dal locale; poi nemmeno all’aperto, e solo ordinando a domicilio. I posti disponibili sui mezzi pubblici vengono ridotti drasticamente, ed è possibile viaggiare solo per gravi motivi che vanno circostanziati. Portare fuori il cane è permesso solo nel raggio di una certa distanza da casa, mentre ai bambini è fatto divieto di giocare nel parco. Le forze dell’ordine vengono sguinzagliate a inseguire atleti che corrono da soli in campagna o per multare chi, in una spiaggia deserta, si sdraia a prendere il sole.

Questa follia, nota Poirot, è replicata pedissequamente in tutte le Nazioni in cui i governanti escono dal Forum di Davos. L’investigatore si convince di un dato sempre più evidente: qualcuno imparte ordini a tutti, anche se questi ordini sono palesemente in contrasto con la legge e con i principi dell’arte medica. «Fidatevi della scienza!», intimano gli “esperti” pagati dalle case farmaceutiche. E intanto i morti aumentano e si organizzano vere e proprie coreografie con cui terrorizzare la popolazione. Dopo settimane di sospensione dei servizi funebri, le salme dei deceduti “per Covid” – ossia tutti, visto che l’autorità sanitaria ordina di schedare qualsiasi decesso in questo modo – vengono cremate senza esequie, mostrando lugubri processioni di camion militari dirette verso i forni. E alla domanda del capitano Hastings sul motivo per cui non vengano effettuate autopsie per rilevare le cause delle morti, un anatomopatologo risponde di aver ricevuto ordini perentori circa il divieto imposto dal Ministero. Per quale motivo l’autorità sanitaria ha vietato di svolgere i normali esami autoptici, quando proprio grazie ad essi si sarebbe potuto comprendere la causa dei decessi e soprattutto capire che la terapia adottata era sbagliata e tale da condurre alla morte pazienti che, debitamente curati, sarebbero probabilmente sopravvissuti?

L’uscita del “vaccino” viene programmata come uno spettacolo mediatico, a ridosso delle festività natalizie, organizzando processioni di camion refrigerati scortati dalla polizia e celebrando veri e propri riti sanitari alla presenza delle autorità. La popolazione accorre a sottoporsi al siero salutato come farmaco miracoloso e salvifico. Si muove anche il Papa, che definisce il “vaccino” come «un dovere morale», anche se per produrlo sono stati usati feti abortivi che ne rendono l’uso immorale. La Congregazione per la Dottrina della Fede si affretta a emanare una dichiarazione in cui cerca di legittimare la liceità morale del siero, affermando che trattandosi di un aborto lontano nel tempo può essere tollerato. Contemporaneamente, le Conferenze Episcopali ordinano, dopo aver sospeso le celebrazioni anche a Pasqua, che senza il vaccino non è possibile cantare nel coro, servire alle funzioni, celebrare i riti, amministrare i Sacramenti. Miss Lemon scopre che i dirigenti delle case farmaceutiche stanno organizzando un evento in collaborazione con il Vaticano, a fronte del quale la Santa Sede riceverà cospicui finanziamenti proprio da chi usa feti abortivi per produrre il “vaccino”. Da un articolo pubblicato sulla stampa si apprende che la Chiesa Cattolica abbraccia l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, ossia il Great Reset del World Economic Forum.

Hercule Poirot continua a indagare, ma è costretto a lasciare l’Italia perché di lì a breve i viaggi saranno consentiti solo a chi è vaccinato. A chi somministra i vaccini viene riconosciuto un bonus speciale, al punto che molti medici e paramedici decidono di essere assunti negli hub vaccinali a tempo pieno, guadagnando lo stipendio di un primario. Chiunque sia favorevole al vaccino è elogiato, e chiunque esprime dubbi, denuncia casi di effetti avversi o cura i pazienti con terapie alternative è radiato dall’Ordine; se non si vaccina, viene sospeso e privato dello stipendio.

Le autorità civili si inventano poi uno strumento di controllo, il cosiddetto green pass, grazie al quale la popolazione può godere di determinati servizi solo se vaccinata o guarita dalla Covid. I dati sanitari, come verificherà Miss Lemon, sono ceduti alle case farmaceutiche e condivisi dal fisco: questo consente di limitare i diritti dei cittadini vincolandoli all’inoculazione di un siero sperimentale che è e rimane, in quanto tale, volontario. Si impone col ricatto la vaccinazione di massa, anche per i bambini e i giovani che non sono soggetti a rischio.

A un anno di distanza, inizia la serie impressionante di “morti improvvise”, specialmente di giovani e di atleti, tutte riconducibili a persone sottoposte all’inoculazione del siero sperimentale, ma ufficialmente negate. Ai parenti delle vittime lo Stato non riconosce alcun risarcimento, adducendo il fatto che coloro che hanno ricevuto il siero hanno comunque firmato il consenso informato. Le assicurazioni private si rifiutano di pagare i premi, con la scusa che essendo la terapia sperimentale e non obbligatoria, ed essendo noti i rischi a chi vi si è sottoposto, eventuali effetti collaterali sono ascrivibili a una scelta suicida del paziente. Inoltre, a livello mondiale, ai medici viene riconosciuto uno scudo penale che li mette al riparo da qualsiasi processo.

Poirot non si capacita di come questa serie di eventi criminosi possa essere stata ignorata non solo dalle forze dell’ordine, ma anche dagli stessi magistrati di tutti i Paesi occidentali. Nessun giudice, nonostante i palesi conflitti di interesse, ha aperto un fascicolo contro i responsabili di questa strage. Nello studio dell’appartamento londinese dell’investigatore, meticolosamente ordinato secondo le manie simmetriche del belga, il capitano Hastings legge a Poirot le dichiarazioni di Jacques Attali su l’Express risalenti a più di dieci anni prima, da cui emerge che già allora l’OMS aveva provato a utilizzare la presunta pandemia da peste suina come strumento per imporre quel famoso Great Reset che l’élite globalista stava progettando da tempo. Poirot, rivolto verso la finestra dello studio, ascolta in silenzio Hastings che legge:

«La storia ci insegna che l’umanità evolve significativamente soltanto quando ha realmente paura: allora essa inizialmente sviluppa meccanismi di difesa; a volte intollerabili (dei capri espiatori e dei totalitarismi); a volte inutili (della distrazione); a volte efficaci (delle terapeutiche, che allontanano se necessario tutti i principi morali precedenti). Poi, una volta passata la crisi, la paura trasforma questi meccanismi per renderli compatibili con la libertà individuale ed iscriverli in una politica di salute democratica».

E quale mezzo migliore di un inconscio terrore per un virus presentato quasi come più grave dell’ebola? Continua Attali:

«E, anche se, come bisogna ovviamente sperare, questa crisi non sarà molto grave, non bisogna dimenticare, come per la crisi economica, di impararne la lezione, affinché prima della prossima crisi – inevitabile – si mettano in atto meccanismi di prevenzione e di controllo, come anche processi logistici di un’equa distribuzione di medicine e di vaccini. Si dovrà per questo, organizzare: una polizia mondiale, un sistema mondiale di stoccaggio (delle risorse) e quindi una fiscalità mondiale. Si arriverebbe allora, molto più rapidamente di quanto avrebbe permesso la sola ragione economica, a mettere le basi di un vero governo mondiale».

A questo punto, colto da un’improvvisa illuminazione, Poirot chiede a Miss Lemon di convocare tutti i sospettati, per metterli dinanzi alle loro responsabilità, svelare il vero colpevole di questa strage immane, e con esso i suoi complici. L’ispettore Japp è stato avvertito e con lui Scotland Yard.

Non vi posso ovviamente svelare l’epilogo del Misterioso caso del dottor Schwab perché questo romanzo poliziesco non è mai stato scritto, o forse non ancora. Ma se mi permettete di esprimere un’opinione personale, dopo i miei molteplici interventi di questi due ultimi anni di follia pandemica, credo che un dato sia più che evidente. Non ci troviamo dinanzi a un evento imprevedibile, a fronte del quale le persone coinvolte hanno risposto in modo certamente inefficace ma con la volontà di guarire i malati e evitare i decessi.

Ci troviamo dinanzi a una cospirazione globale, attuata con cinica determinazione da personaggi senza morale e senza principi, che nessuno ha eletto ma che detengono il potere di vita e di morte su di noi, credendosi autorizzati – per il solo fatto di essere potenti e ricchi e di avere ai propri ordini uno stuolo di cortigiani corrotti e vili – a sterminarci o a fare di noi dei malati cronici, dei clienti obbedienti, dei servi imbelli.

Ci troviamo dinanzi a un complotto, sì: un complotto ordito da criminali eversori, traditori della Patria, odiatori di Dio e di Nostro Signore, per i quali l’esser noi a Sua immagine e somiglianza è insopportabile, dal momento che ricordiamo loro quel raggio di perfezione divina, specchiandosi nel quale la Provvidenza si mostra paziente, longanime, misericordiosa.

Nei romanzi di Agatha Christie troviamo un personaggio che, al di là della sua caratterizzazione e delle eccentricità filmiche, mostra comunque di appartenere alla cultura cattolica di un’Europa che oggi vediamo agonizzante. E che non lo è da oggi: Agatha Christie fu tra i firmatari di un appello, nel 1971, con cui intellettuali ed esponenti del mondo laico mondiale supplicarono senza esito il tetro Paolo VI di risparmiare l’antico e venerabile rito tridentino dalla furia iconoclasta postconciliare.

Oggi sta a tutti noi, a tutti voi, guardare agli eventi presenti con l’occhio “cattolico” di Poirot, per così dire, senza lasciarci trarre in inganno dalle scuse dei sospettati o dalle menzogne dei complici, nella certezza che la Verità – in quanto attributo di Dio – non potrà esser nascosta dal Mentitore, che la Luce non può esser sconfitta dalle tenebre.

A voi tutti, qui riuniti per approfondire temi complessi legati al Great Reset e per cogliere la loro concatenazione, auguro di poter contribuire a vergare con la vostra onestà, la vostra abnegazione e il vostro coraggio le pagine conclusive di questo giallo, sapendo che l’epilogo non sarà opera di una scrittrice britannica, ma della divina Provvidenza, che tutto ordina e tutto dispone per il maggior bene.

+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo

7 Luglio 2022
Santi Cirillo e Metodio

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