Jam fœtet

Mons. Carlo Maria Viganò

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Alcune riflessioni sulla crisi presente

In un interessante articolo apparso sul Telegraph il 25 Agosto (qui), Robert Taylor ha elogiato la resistenza di chi, fino a ieri ostracizzato e criminalizzato per le proprie posizioni di dissenso sulla narrazione psicopandemica, oggi si sente dar indirettamente ragione da Rishi Sunak, già Cancelliere dello Scacchiere del Regno Unito. Un altro commento di Fraser Nelson, sempre sul Telegraph (qui), dal titolo Rishi Sunak is just the start. The great lockdown scandal is about to unravel (qui), lascia comprendere che i lockdown e le restrizioni pseudosanitarie da parte del Primo Ministro Boris Johnson e dei suoi più stretti collaboratori non erano basati su prove scientifiche, ma su decisioni politiche.

Le autorità civili e sanitarie ci hanno detto – sfidando la logica e spesso lo stesso senso del ridicolo – di non essere pronti a gestire una pandemia provocata da un virus mortale. Ci hanno detto (mentendo) che non vi erano cure contro la Covid-19 e che l’unica salvezza era rappresentata da un vaccino mRNA, inoculato in assenza di sperimentazione e nella consapevolezza che esso avrebbe potuto avere gravi effetti collaterali a breve e a lungo termine. Ci hanno impedito di dare l’estremo saluto ai nostri cari, uccisi nelle terapie intensive con la ventilazione forzata, lasciati morire senza terapie efficaci, sterminati nel sonno con il Propofol. Ci hanno minacciato costringendoci a usare mascherine inutili al contenimento del contagio, ma efficacissime nell’imporci un segno di sottomissione, un marchio di appartenenza al gregge. Hanno chiuso i negozi, le aziende, i ristoranti, i musei e perfino le chiese, col plauso dei chierici asserviti al globalismo. Hanno criminalizzato, sospeso, privato dello stipendio e additato come nemici pubblici coloro che non sottostavano alle assurde imposizioni degli esperti o che liberamente sceglievano di non fare da cavie ai nuovi Mengele di Pfizer e Moderna. Hanno pagato media e influencer per manipolare le masse, seminato il terrore computando tutti i deceduti come morti per Covid, e oggi nascondono le cifre inquietanti sulle morti e gli effetti avversi del siero genico attribuendole a generici “malori improvvisi”. E la stampa, cortigiana del potere, si è prestata a questa farsa indegna, a costruire una narrazione falsa e artificiale che supportasse le decisioni devastanti dei governi. Due anni fa le autorità sanitarie raccomandavano di non curare i contagiati con gli antiinfiammatori, oggi riporta lo studio del Lancet (qui) che dimostra la loro efficacia nel  90% dei casi.

Le disastrose conseguenze sulla vita, sulla salute, sull’equilibrio psicologico, sull’economia e sulle relazioni sociali del cosiddetto “mondo occidentale” non sono tuttavia il frutto di impreparazione, di imperizia, di incapacità. Se così fosse, non avremmo assistito al ripetersi pedissequo degli stessi errori in tutti gli Stati sottomessi all’OMS, dai ricoveri degli anziani nelle RSA al ricorso a terapie inappropriate, dal boicottaggio sistematico delle cure (compreso il plasma iperimmune dell’italiano dott. De Donno) all’imposizione dell’inoculazione ai bambini e ai giovani, per i quali la Covid è solo un’influenza. E non assisteremmo oggi alla crisi energetica, pianificata dagli stessi criminali eversori.

Tali decisioni appaiono del tutto incomprensibili e sciagurate se le riferiamo alla medicina basata sull’evidenza (EBM); ma esse si mostrano nella loro inquietante dimensione criminale se le osserviamo in un quadro più ampio, senza lasciarci fuorviare dalle scuse assurde e dalle menzogne che le accompagnano. Più che un’analisi scientifica e medica, occorre un approccio forense, in cui l’occhio esperto di un investigatore sappia riconoscere il movente, l’opportunità e il mezzo. Solo così si comprendono la premeditazione e il dolo, e si riesce a dare coerenza ad azioni apparentemente incoerenti e scollegate.

Lo dico e lo ripeto da due anni: la pandemia è stata creata e voluta come pretesto per imporre misure coercitive e limitazioni alle libertà fondamentali dei cittadini, allo scopo di realizzare quel Great Reset progettato dal World Economic Forum e descritto minuziosamente nell’Agenda 2030. La psicopandemia è stata alimentata da una rete di scandalosi conflitti di interesse e di vergognose complicità da parte dei media, dell’intera classe politica e medica, della magistratura e delle forze dell’ordine, questo è certo. Ma gli interessi e il profitto dei subalterni non deve distrarci dall’evidenza di un altro fatto: lo scopo della pandemia – così come quello della crisi energetica determinata dalla deliberata provocazione nei confronti della Russia con la progressiva espansione a est della NATO e il silenzio sulla pulizia etnica nel Donbass da parte del governo ucraino – doveva servire e serve ancora oggi per distruggere il tessuto socioeconomico delle Nazioni occidentali, in modo da rendere inevitabili quelle “soluzioni” proposte proprio dal WEF, dalla Fondazione Rockefeller e più in generale dall’intera élite globalista.

Queste “soluzioni” – ampiamente previste e organizzate negli scenari del Great Reset – prevedono la riduzione della popolazione mondiale tramite carestie, epidemie e campagne vaccinali; la cronicizzazione delle patologie per ampliare la clientela dell’industria farmaceutica; l’impoverimento dei cittadini tramite la cancellazione del risparmio e della proprietà privata (ad iniziare dall’auto e dalla casa, come auspicato pochi giorni fa da Klaus Schwab); la riduzione delle tutele lavorative e previdenziali, la diminuzione delle retribuzioni, la privatizzazione della sanità e dei servizi pubblici; l’imposizione di ulteriori limitazioni delle libertà naturali e, non ultimo, la distruzione totale di qualsiasi traccia della Civiltà cristiana che l’Europa ancora conserva nonostante decenni di indottrinamento ideologico. L’ha ammesso lo stesso consigliere personale di Schwab, l’omosessuale/globalista/vegano Yuval Noah Harari: «La Covid è cruciale perché costringe le persone ad accettare una sorveglianza biometrica totale» (qui). Per questo è stata definita «un’opportunità», dalla quale – basta guardare i dati della borsa – solo alcune multinazionali hanno tratto e stanno tuttora traendo guadagni scandalosi. Mani che grondano sangue innocente. Mani che speculano sulla morte, sulla malattia, sulla povertà di miliardi di persone, colpevoli di vivere, di essere «mangiatori inutili», di non essersi ancora ribellate a questo colpo di stato globale.

Mi chiedo: per quanto tempo ancora le masse assisteranno inerti al proprio massacro, mentre appare sempre più evidente il ruolo eversivo di chi è stato formato allo Young Leaders for Tomorrow del World Economic Forum ed è poi miracolosamente assurto ai vertici dei governi, delle istituzioni nazionali e internazionali e addirittura nella Gerarchia cattolica per il solo fatto di essere membro di una cupola di criminali potentissima, davanti alla quale si inchinano tutti i leader mondiali? Questi personaggi, di cui conosciamo bene il nome e il ruolo, hanno dimostrato di aver anteposto gli interessi della mafia globale del World Economic Forum a cui obbediscono, mentre calpestano i diritti dei loro cittadini e la Costituzione su cui hanno giurato. Molti di costoro compaiono sorridenti al fianco dei loro mandanti o di altri non meno criminali “filantropi”, che si vantano pubblicamente di avere propri agenti in tutti i Paesi occidentali e di alimentare le “primavere colorate” di mezzo mondo. Se non è eversione e alto tradimento questo, cos’altro dobbiamo sopportare prima di vedersi muovere un Magistrato, o prima che l’esercito si svegli e arresti i cospiratori, impedendo loro di distruggerci definitivamente?

La battaglia tra figli della Luce e figli delle tenebre è in una fase cruciale: tocca a ciascuno di noi svegliarsi dal torpore, comprendere la minaccia mortale che grava sull’umanità e difenderci dall’attacco di questa setta di criminali pervertiti. Pandemia, gender, scandali del Tavistock, transizione ecologica, insetti per l’alimentazione, aborto, eutanasia, immigrazione, pedofilia: tout se tient.

+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo, Nunzio Apostolico

27 Agosto 2022

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