Le piazze del dissenso

Mons. Carlo Maria Viganò

Messaggio

ai partecipanti della manifestazione
del 10 Settembre 2022 a Roma

Fratelli e sorelle carissimi, oggi la città di Roma vi accoglie per dar voce alla vostra manifestazione di protesta contro la crisi economica e energetica, dopo due anni di emergenza pandemica. Molti di voi sono già scesi in piazza, con manifestazioni simili, all’epoca dei lockdown e dei coprifuoco, con cui due governi asserviti al regime globalista hanno dato inizio ad una vera e propria persecuzione contro i propri cittadini, esattamente come è avvenuto in tutti gli altri Stati, seguendo un unico copione sotto un’unica regia.

Tra di voi ci sono imprenditori, titolari di partite iva, esercenti, ristoratori, artigiani, agricoltori, allevatori, pescatori, studenti, famiglie. Siete tutti indistintamente coinvolti in una crisi che nessuno di voi ha voluto, che non era assolutamente inevitabile, ma di cui tutti vi trovate a pagare le conseguenze. Penso con grande apprensione all’angoscia con cui affrontate la quotidianità, alla difficoltà di far fronte alle spese e alle bollette aumentate spropositatamente, alla prospettiva di dover sospendere la produzione o chiudere la vostra attività lasciando a casa i vostri dipendenti, con le loro famiglie, i loro figli, le loro speranze e i loro progetti. Molti di voi, a differenza delle grandi multinazionali, non considerano quanti lavorano nell’azienda come dei dipendenti, ma quasi come dei familiari. Immagino lo strazio di dover dire a un padre di famiglia onesto e professionale: «Mi dispiace, non posso più pagarti lo stipendio».

Ognuno di voi si sente sovrastare da eventi di cui non si capacita, incredulo dinanzi alla apparente inettitudine dei governanti nel fronteggiare queste “crisi”, nel porre rimedio a queste “emergenze”. «Com’è possibile – ci chiediamo – che dopo due anni di chiusure forzate e del tutto inutili nel contenere la cosiddetta pandemia, il governo non si renda conto che l’economia e l’intero tessuto sociale della Nazione non sono in grado di reggere nuove e devastanti crisi energetiche? Su quale pianeta vivono costoro, per i quali la realtà quotidiana con cui ciascuno di noi combatte viene dopo l’invio di armi in Ucraina e l’obbedienza ai diktat di Davos? Con quale insensibilità questi politici, questi ministri, questi economisti possono assistere alla distruzione dell’Italia, pensando allo jus scholæ o alla parità di genere mentre le famiglie non hanno i mezzi per vivere, per pagare le bollette e per dar da mangiare ai loro figli? Come possono continuare a elogiare come successi i fallimenti della moneta unica, mentre l’inflazione dilaga proprio in Europa?»

Siamo stati ingannati. E questo inganno è iniziato quando ci hanno fatto credere che la privatizzazione delle aziende di Stato e dei servizi pubblici avrebbe favorito una maggiore efficienza e consentito una razionalizzazione delle spese. Sin dai primi anni Novanta si è deciso di svendere il Paese per arricchire i potentati finanziari internazionali e impoverire gli Italiani. All’epoca l’Italia era la quarta potenza mondiale e la lira era considerata tra le valute più solide e affidabili. Questo inganno – che fu denunciato dall’allora Presidente Cossiga e dal Primo Ministro Craxi – segna l’inizio di un piano eversivo di cui oggi comprendiamo la portata, di cui vediamo i responsabili e gli effetti. Da allora, la classe politica spazzata via da Tangentopoli – da cui emblematicamente si è salvato solo il partito comunista – è stata sostituita da partiti senza ideali, attenti solo a conformare apparentemente i propri programmi ai sondaggi e concretamente a confermare la propria azione in campo economico e fiscale agli ordini di poteri sovranazionali che nessuno ha eletto.

Siamo stati ingannati quando ci hanno promesso prosperità e pace nell’Unione Europea, mentre venivano minate le basi della sovranità nazionale e monetaria; quando hanno preteso che anticipassimo il denaro che poi ci avrebbero restituito con il contagocce, sotto forma di finanziamenti comunitari su cui avremmo dovuto pagare gli interessi, e condizionandone l’erogazione a riforme, tagli della spesa pubblica e cambiamenti sociali forzati: la parità di genere, l’ideologia LGBTQ, la teoria gender, l’eutanasia e tutti gli altri orrori imposti sotto ricatto dall’Unione Europea. L’esempio della Grecia – vessata dalla BCE, Commissione Europea e FMI – era solo un’anticipazione di un più vasto piano eversivo che presto sarebbe stato applicato anche in Italia, come possiamo constatare oggi.

Siamo stati ingannati quando ci hanno fatto credere che la pandemia progettata dall’OMS e dagli altri enti finanziati dall’industria farmaceutica avrebbe sterminato la popolazione, mentre ora scopriamo che la maggior parte dei decessi attribuiti alla Covid è stata in realtà provocata dalle terapie sbagliate e dagli effetti avversi di un siero sperimentale che modifica in modo irreversibile il nostro sistema immunitario, che provoca danni permanenti anche nei bambini e nei giovani, e persino la morte. Siamo stati discriminati, ostracizzati, criminalizzati, privati del lavoro e dello stipendio, trattati come untori nel silenzio della magistratura e con la complicità abbietta dei media mainstream. Le nostre chiese sono state chiuse al culto; chiusi i musei e le palestre; chiusi i ristoranti e i negozi; gli studenti e i dipendenti sono stati seviziati psicologicamente, costretti a usare una mascherina totalmente inefficace e anzi dannosa; i medici e il personale ospedaliero sono stati ricattati e ancor oggi migliaia di loro – che come voi hanno famiglia e figli – sono ancora senza stipendio, mentre il Ministro della Salute fa assumere medici e paramedici stranieri non vaccinati.

Siamo stati ingannati quando ci hanno raccontato che le sanzioni fossero la necessaria risposta all’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa, mentre è evidente il contrario, e cioè che per ottenere una crisi economica che spazzasse via la piccola e media impresa sarebbe stato necessario strangolarla con gli aumenti energetici; aumenti che sono dovuti ad un’operazione speculativa scandalosa da parte dell’ENI, che continua ad acquistare il gas ai prezzi previsti dai contratti pluriennali stipulati con i produttori. E per avere questa emergenza energetica – prevista dagli scenari del Great Reset – era necessario provocare la reazione di Mosca ad un allargamento della NATO verso est e alla pulizia etnica compiuta da Zelenskij, il fantoccio di Soros e Schwab a Kiev.

Vi chiedono sacrifici causati dagli effetti di decisioni che voi non avete mai ratificato, assunte da un governo non eletto. E mentre riceviamo le bollette del gas o della luce aumentate del500%; mentre vi chiedono di restituire parte dei miseri “ristori” che vi sono stati corrisposti a seguito degli sciagurati lockdown di questi ultimi due anni e annunciano lo sblocco delle cartelle esattoriali sospese per l’emergenza pandemica; mentre lasciano migliaia di medici e infermieri senza stipendio perché non accettano di far da cavie, finanziano la guerra di Zelenskij con miliardi di euro, inviano armi e pagano gli stipendi degli insegnanti ucraini, e accolgono migliaia di immigrati clandestini ospitandoli a spese dell’erario, per la gioia delle cooperative e delle ong

Cosa comprendiamo da tutto questo?

Anzitutto comprendiamo il piano eversivo di una mafia internazionale che ha infiltrato tutti i governi occidentali, e se ne vanta pure: quasi tutti i loro premier e governanti sono allievi del World Economic Forum, e dimostrano di obbedire a un potere illegittimo che persegue i propri scopi criminali, tradendo il loro giuramento di servire la Nazione e perseguire il bene dei propri cittadini.

In secondo luogo, comprendiamo l’abisso che separa la presente classe politica dagli Italiani: un abisso che va ben oltre la dimostrazione di non avere idea dei vostri problemi, delle difficoltà quotidiane con cui combattete, delle vere priorità di una famiglia qualsiasi, di un imprenditore, di un negoziante.

Questo abisso tra governanti e governati è ancora maggiore nelle questioni morali, nella consapevolezza della propria identità, nella visione del futuro. A voi non interessa nulla né della parità di genere, né della teoria gender; non volete i matrimoni omosessuali né le adozioni con la maternità surrogata; non vi importa della transizione digitale né della svolta green. Non considerate fondamentale né lo jus scholæ né lo jus soli.

Voi chiedete serenità. Chiedete di essere lasciati in pace, liberi di lavorare onestamente, di costituire una famiglia, di poter crescere e educare i figli secondo i sani principi della Morale cristiana, senza che siano indottrinati e corrotti sin da piccoli. Chiedete che lo Stato vi consenta di poter risparmiare per trasmettere ai vostri figli un’eredità, una casa di proprietà, un’azienda avviata. Voi chiedete allo Stato, che vi salassa con le ritenute, le imposte e le tasse, di garantirvi sicurezza nelle strade, una sanità efficiente, servizi moderni, infrastrutture affidabili. Non chiedete la luna: state solo domandando ciò a cui ha diritto qualsiasi cittadino, qualsiasi lavoratore, qualsiasi padre di famiglia. E questo è ciò che domandano la dottrina sociale della Chiesa e la legge naturale. 

Cari fratelli e sorelle, oggi, se solo siamo intellettualmente onesti, non possiamo non comprendere che molto di quanto abbiamo perduto, ce lo siamo lasciati sottrarre senza protestare, senza opporci, senza manifestare un civile dissenso. La nostra società non è solo sull’orlo del baratro economico: essa è sull’orlo del precipizio morale, ed è questo il vero motivo di questa crisi. Governanti corrotti, senza morale e senza ideali, sono guidati da interessi personali, dalla brama di potere e di denaro. Cittadini senza morale e senza ideali si lasciano imporre la distruzione della famiglia, dell’educazione, della società e del lavoro a patto che si lasci loro Netflix e la partita di calcio. Genitori senza morale e senza ideali crescono figli senza speranze, senza giudizio critico, senza la capacità di pensare autonomamente.

Ecco perché questa crisi è morale. Perché siamo forse rimasti Cattolici a Natale e a Pasqua, ma non testimoniamo più la Fede, non siamo pubblicamente coerenti con il Battesimo, non vogliamo più che Cristo regni non solo su di noi, ma anche sulla Nazione, di cui Cristo è comunque unico vero Re. Ci siamo lasciati spogliare di tutto, senza comprendere che ogni volta che abbiamo taciuto dinanzi al sopruso abbiamo autorizzato lo Stato a compiere un passo ulteriore. Divorzio. Aborto. Eutanasia. Sperimentazione di massa. Indottrinamento di massa. Immoralità, perversione, pornografia, prostituzione. Sostituzione etnica.

Era inevitabile che, dopo averci tolto tutto ciò che a torto avevamo considerato trascurabile, oggi ci ritroviamo a vederci privati del necessario. E proprio perché la matrice di questo Great Reset è intrinsecamente anticristica e infernale, essa non può non essere anche antiumana. Se non avessimo lasciato fare, se avessimo esercitato il nostro diritto dinanzi a chi ci governa e ci rappresenta in Parlamento, se non ci fossimo prestati fin troppe volte a nuove imposte, ai lockdown, ai protocolli, agli abusi ripetuti dell’autorità, tutta questa farsa non sarebbe nemmeno iniziata.

Concludo con un’esortazione. In questa protesta così unanime e corale, le vostre legittime richieste di giustizia sociale e di tutela degli interessi della Nazione da parte dei nostri governanti non deve perdere di vista la vera minaccia che incombe, che è una minaccia morale, una minaccia per la vostra anima. Le crisi, le emergenze, i falsi allarmi climatici e tutti i pretesti che costoro si inventano per imporre a forza ciò che mai avremmo accettato in condizioni di normalità, hanno come scopo ultimo la distruzione della Civiltà cristiana, la cancellazione della nostra identità e della nostra storia, l’eliminazione di qualsiasi voce dissenziente rispetto al pensiero unico.

Ecco perché, mentre comprendete che gli aumenti spropositati delle bollette si ripercuotono su di voi col solo scopo di costringervi a chiudere la vostra attività e a finire a lavorare in un call centre o come rider, dovete pensare anche alle vostre famiglie e ai vostri figli, il cui futuro e le cui speranze dipendono da voi.

Resistete. Resistite fortes in fide, come dice San Pietro nella sua epistola. Custodite gelosamente la vostra Fede, la vostra identità, le vostre tradizioni, l’amore per la Patria, il desiderio di onestà e di rettitudine, la speranza per un futuro migliore per i vostri figli E perché non vi siano dubbi su ciò che anima la vostra protesta, mettiamoci sotto il manto della Madonna, che è nostra Madre, Aiuto dei Cristiani e nostra Regina. Il Signore vi benedica tutti.

 

+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo

10 Settembre 2022

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