Lux tuæ claritatis infulsit

Mons. Carlo Maria Viganò

Lux tuæ claritatis infulsit

Omelia nel Santissimo Natale del Signore

È per me una profonda gioia poter celebrare la Natività secundum carnem del Salvatore promesso, in questa cappella che ci ricorda le catacombe dove si riunivano i primi cristiani, mentre infuriava la persecuzione. Permettetemi di dedicare questa breve meditazione alla figura di Maria Santissima, Madre di Dio, Madre della Chiesa e Madre nostra. Ci aiuterà in questo il meraviglioso testo del Prefazio ambrosiano di Natale, che inizia con le medesime parole del Prefazio romano, ma poi sviluppa questo tema in chiave mariana.

Quia per incarnati Verbi tui mysterium nova mentis nostræ oculis lux tuæ claritatis infulsit: ut dum visibiliter Deum cognovimus, per hunc ad invisibilium amorem rapiamur. Per il mistero del tuo Verbo incarnato è sfolgorata agli occhi della nostra mente la luce del tuo splendore, perché mentre abbiamo riconosciuto Dio che si è reso a noi visibile, grazie a Lui possiamo essere rapiti all’amore delle cose invisibili.

La nostra umanità che nel peccato originale è rimasta ferita e quasi incapace di contemplare il Mistero ineffabile della Redenzione, grazie all’Incarnazione e alla Nascita di Gesù Cristo non può non rimanere abbagliata dalla luce di Dio che irrompe nelle tenebre del mondo e della Storia. Con lo sguardo di Adamo guardiamo il Messia promesso deposto nella mangiatoia; con gli occhi rinati alla vista della Grazia contempliamo il Figlio di Dio, il Verbo eterno del Padre fattoSi uomo, il novello Adamo che sull’albero della Croce viene a riscattare l’umanità e a liberarla dalla schiavitù di Satana.

E come per la disobbedienza di Eva la morte è stata la punizione dei suoi esuli figli, così per l’umile obbedienza di Maria Santissima, nuova Eva, il Signore della vita ci ha restituito alla Grazia e all’amicizia con l’Eterno Padre. Il Signore ha voluto che fosse una donna – anzi: la Donna, annunciata nel Protoevangelo – a schiacciare l’orgoglio dell’antico Serpente con il Suo piede virginale. Continua il magnifico Prefazio: Quem beata Maria, sine detrimento virginitatis, mater, et virgo concepit intacta: et non est ejus conceptio sine virginitatis inventa pudore: ut quod audivit ab Angelo crederet, et quod crediderat, indubitanter acciperet. Nec in ea honor exterminatus est integritatis, ut mater sempiterna diceretur castitatis. La beata Maria, senza perdere la verginità, ha concepito come madre e vergine intatta: la sua concezione non è stata trovata senza il pudore della verginità, perché Ella credesse quanto udì dalla bocca dell’Angelo, e accogliesse senza esitazione ciò a cui aveva prestato fede. In Lei non è stato toccato l’onore dell’integrità, perché potesse essere detta Madre dell’eterna castità.

Queste parole ci lasciano attoniti e commossi per l’ineffabile Mistero dell’amore di Dio e per il connubio tra maternità e verginità che costituisce una delle gemme più splendenti della corona della nostra augusta Regina. La verginità intemerata di Maria Santissima, assieme alla Sua Concezione Immacolata, furono il miracolo specialissimo con cui la Maestà divina volle onorare in modo unico ed esclusivo Colei che nell’abbandono alla volontà del Signore meritò di diventare Madre di Dio. Quia fecit mihi magna qui potens est: queste cose grandi sono state possibili quia respexit humilitatem ancillæ suæ.

Continua il Prefazio : O beatum, et sacrosanctum Mariæ Virginis uterum, qua sola meruit inter mulieres suis visceribus mundi portare Dominum! Ad nostram quoque salutem æternam edidit Christum. Beato e sacrosanto il ventre di Maria Vergine, che da sola meritò tra le donne di portare il Signore nel proprio grembo! E che diede alla luce Cristo per la nostra salvezza eterna.

Dall’altra parte, l’orgoglio, il peccato, il vizio, l’impurità, la menzogna. La Vergine purissima schiaccia l’impuro; l’Umile atterra l’orgoglioso; l’Obbediente calpesta il ribelle; la Donna sbaraglia l’antico Serpente; Colei che ha dato al mondo il Signore della Vita sconfigge l’Omicida. Dispersit superbos mente cordis sui. Che sconfitta cocente! Che terribile e meritata umiliazione per l’angelo ribelle! E che tremenda lezione per noi, che la tara del peccato originale rende ancora esitanti tra l’Amore infinito della Trinità e le seduzioni fallaci e mortali del demonio; tra il destino eterno nella gloria e l’eterna dannazione nel fuoco inestinguibile!

Conclude il Prefazio : Gaudeat itaque universus orbis, quia ex membris virginalibus egressus est Deus. Congratuletur innumerabilis multitudo Angelorum exercitus, cum quibus gloriam tuam canimus. Si rallegri dunque il mondo intero, poiché Dio è nato da membra virginali. Gioisca l’innumerevole moltitudine dell’esercito degli Angeli, con i quali cantiamo senza fine la tua gloria. Che è gloria imperitura, poiché fondata sulla Parola eterna di Dio, incarnataSi nel seno della Beatissima Vergine Maria. Gloria a Dio nel più alto dei cieli, e pace in terra agli uomini di buona volontà.

Auguro a tutti voi, carissimi, di comprendere con il lume della Fede quale sia il nostro debito di riconoscenza nei confronti di Nostra Signora, e di ardere del fuoco della Carità divina per la Vergine Madre. Ella credette quello che udì e lo mise in pratica senza esitazione: sia questo il nostro proponimento per questi giorni benedetti e per l’anno nuovo, in modo da essere veramente uomini di buona volontà: una volontà conforme a quella di Dio, avendo come nostro modello, nostra guida e nostra protettrice Maria Santissima. Seguiamo in Lei la stella che ci conduce al cospetto del Re Bambino.

E così sia.

+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo

25 Dicembre 2022
In Nativitate Domini

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