La distopia tecnocratica

Mons. Carlo Maria Viganò

La Distopia tecnocratica

I romanzi di Huxley e Orwell sono un inascoltato avvertimento
o piuttosto un esempio di programmazione predittiva?

Quando parliamo di “distopia”, intendiamo l’opposto di un’utopia, ossia la descrizione di una realtà immaginaria rispetto al tempo o allo spazio – un non-luogo – che a differenza di quella, considerata auspicabile e positiva, sia invece percepita come indesiderabile e spaventosa. Due dei più noti romanzi distopici, Brave new world di Aldous Huxley (1932) e 1984 di George Orwell (1949), rappresentano appunto l’esempio di due modelli di società tirannica e antiumana che, se trovassero piena realizzazione, sarebbero considerati una sorta di inferno in terra. Dinanzi a questa prospettiva, data per irrealizzabile, la funzione del romanzo distopico dovrebbe consistere nel creare un monito per chi lo legge, affinché la minaccia rimanga confinata nell’immaginario. 

Per completezza non possiamo prescindere da un altro saggio meno conosciuto di Huxley, Brave New World Revisited (1958), tradotto in Italia col titolo di Ritorno al mondo nuovo (1961) [1], in cui l’autore affronta il tema della sovrappopolazione mondiale, notando che le maggiori prospettive di vita per le persone affette da malattie genetiche e i progressi della medicina finiscono per aumentare questo problema. Huxley descrive l’accentramento del potere economico nelle multinazionali, i problemi dell’organizzazione sociale e del lavoro connessi con lo sviluppo tecnologico, l’uso della propaganda e delle tecniche di marketing in ambito politico; non trascura nemmeno il mondo delle droghe di sintesi, degli psicofarmaci, dell’LSD (simile al soma del romanzo)[2], che considera strumenti che una dittatura palese o occulta potrebbe utilizzare come metodo di controllo politico, assieme alla manipolazione psicologica della persuasione subliminale e dell’ipnosi.

Molti sono persuasi che Huxley e Orwell, con i loro romanzi, abbiano voluto mettere in guardia l’umanità dal pericolo della dittatura e che i loro moniti inascoltati dovrebbero allarmarci e – dinanzi a molti elementi delle due distopie che vediamo realizzarsi sotto i nostri occhi – indurci a denunciare il colpo di stato dell’élite tecnocratica globalista. Con questo mio intervento vorrei invece sostenere la tesi opposta, e cioè che la descrizione della società del Mondo Nuovo e di Oceania costituisce l’anticipazione per via letteraria – e poi cinematografica – di un preciso progetto eversivo, concepito in ambienti in cui la Massoneria e le sue filosofie esoteriche e gnostiche uniscono e coordinano l’attività di circoli culturali, istituzioni accademiche, sette teosofiche, scrittori, intellettuali, registi, scienziati eugenisti. Non è possibile che Huxley e Orwell – entrambi appartenenti alla Massoneria, entrambi ad Oxford in rapporti con il massone Herbert G. Wells (1866-1946), membro della Golden Dawn, assertore di un governo mondiale e amico del satanista Aleister Crowley – non condividessero l’impostazione culturale e ideologica di quel milieu in cui il nonno di Aldous, Thomas Henry Huxley (1825-1895) fu attivo fautore della teoria evoluzionistica darwiniana e tra i fondatori dell’organizzazione paramassonica Round Table [3], oltre che membro – a soli 26 anni – della Royal Society [4]. Il fratello di Aldous, Julian Huxley (1887-1975), che fu professore di George Orwell, era biologo genetista, autore di Evoluzione, la sintesi moderna (1942), membro della Eugenics Society [5], primo presidente dell’UNESCO ed uno dei tre fondatori del WWF; era anche legato alla Fabian Society [6] e amico di Margaret Sanger (1879-1966), teorizzatrice del controllo delle nascite e fondatrice delle cliniche – generosamente finanziate dai Rockefeller – poi evolute in Planet Parenthood, di cui la Sanger fu presidente dal 1952 al 1959.

Risulta quindi evidente che l’ambiente che Huxley frequentò con assiduità e da cui Orwell venne influenzato è il crogiolo nel quale si è concepito il piano eversivo di un governo mondiale nelle mani di un’élite tirannica, in cui la scienza diventa lo strumento con cui plasmare la realtà: l’élite tecnocratica prende il posto di Dio, creando il proprio paradiso e tenendo nell’ignoranza la massa, secondo i dettami degli Illuminati di Weishaupt [7]. Una scienza che pretende assenso irrazionale: «Ortodossia vuol dire non pensare, non aver bisogno di pensare. Ortodossia e inconsapevolezza son la stessa cosa», scrive Orwell in 1984. 

Esempio di perfetta “ortodossia” al depositum scientiæ dell’élite massonica fu anzitutto il Modernismo, che introdusse nella speculazione teologica il dubbio, proprio dell’ambito delle scienze empiriche, dopo che l’Illuminismo massonico aveva sancito il divorzio tra scienza e fede in nome del pensiero razionalista. La “dea Ragione” intronizzata dai rivoluzionari sull’altar maggiore di Notre-Dame entrò successivamente a San Pietro con il Concilio Vaticano II, che ratificò la presunta opposizione tra scienza e fede, estromettendo la Chiesa dalla società civile e cedendo ai nuovi sacerdoti della religione tecnocratica la superiorità gerarchica dell’una sull’altra. Bergoglio, promuovendo il siero genico e assecondando la narrazione psicopandemica, ha fatto di peggio: ha divinizzato la scienza rendendola religione, e al contempo ha umanizzato (de-divinizzato, direi) la Religione, sottoponendola al vaglio del razionalismo scientista. 

La guerra è pace, la libertà è schiavitù, l’ignoranza è forza. Nel romanzo orwelliano l’ortodossia dei cittadini viene quotidianamente messa alla prova dal Ministero della Verità tramite due elementi di manipolazione forzata della realtà: la neolingua e il bipensiero. La neolingua – di cui è controllore il partito – prevede l’uso di neologismi e la cancellazione di tutte le parole che esprimono il pensiero tradizionale; essa comprende lo psicoreato, che la psicopolizia persegue e punisce nella nonpersona che lo compie [8]. 

L’altro strumento di controllo sociale è dato dall’adozione del bipensiero, che obbliga gli abitanti di Oceania a ritenere vero qualunque concetto e il suo opposto, a seconda della volontà del partito, e dimenticando istantaneamente il cambio di opinione e l’atto stesso dell’aver dimenticato. Sulla base del bipensiero lo Stato modifica gli eventi storici del passato (tramite la manomissione dei giornali e dei libri) adattandoli alla mutevole situazione presente [9], né più né meno di quanto oggi teorizza la cancel culture.

Il pensiero malthusiano e la teoria darwiniana sono l’applicazione dei principi massonici e la premessa ideologica del trasumanesimo, termine coniato da Julian Huxley. Nel delirio evoluzionista di questi neomalthusiani l’uomo dovrebbe evolversi in una creatura transumana (la persona integrata con la macchina, ma anche il corpo biologico separato dal genere, come per il transgenderismo) per poi diventare l’uomo postumano (la macchina resa persona o la persona trasferita nel cloud e connessa all’intelligenza artificiale). Il transumanesimo considera determinante la convergenza di nanotecnologia, biotecnologia, informatica e scienze cognitive per la spersonalizzazione dell’individuo: è in questa chiave che va letto il tentativo di creare una sorta di rete neurale globale in cui tutti gli individui siano forzatamente connessi tra loro e controllabili.

Le dichiarazioni di Klaus Schwab e di Yuval Noah Harari sono perfettamente coerenti con l’applicazione della dottrina del divenire professata dalla Massoneria. Così come il progetto di creare una coscienza collettiva, una mente alveare, cancellando (anzi: atrofizzando) il libero arbitrio in nome del “bene della comunità”, del Pianeta o di una qualsiasi causa tanto assurda quanto imposta a credersi come un dogma promulgato dai tecnocrati: il riscaldamento globale, l’emergenza idrica, l’impatto zero della CO2. Il resto, d’altra parte, è già sotto i nostri occhi: la sterilizzazione di massa (in parte indotta dai vaccini) e il conseguente incremento del business della procreazione assistita e della maternità surrogata [10]; la legalizzazione dell’adozione per le coppie omosessuali e il nuovo mercato dell’utero in affitto; l’indottrinamento gender specialmente dei bambini e dei ragazzi e la creazione dal nulla di un enorme giro d’affari per le cliniche che praticano la transizione di genere; la colpevolizzazione della vita stessa in quanto “non sostenibile”, per legittimarne la soppressione con l’eutanasia offerta da apposite cliniche e case farmaceutiche con la complicità del servizio sanitario. Anche le perversioni e i vizi che vengono messi a disposizione della popolazione per corromperla e tenerla soggiogata sono sempre – senza alcuna eccezione – mediate da una società parassita che ne trae profitti inauditi. È la monetizzazione di ogni aspetto della vita umana, soprattutto se funzionale al Sistema, che viene perseguita con un processo di privatizzazione che, parallelamente all’imposizione di limitazioni dei diritti naturali, li rende acquistabili a pagamento, ivi compresa la possibilità di produrre CO2 pagando i diritti di emissione all’Unione Europea [11]. 

La base politica che consente l’instaurazione di una tecnocrazia è un monstrum di collettivismo socialista e mercantilismo liberale, a vantaggio di un “comitato centrale” privato, che detiene il controllo economico mondiale tramite due potentissimi fondi di investimento e che dispone di propri emissari ai vertici dei governi, delle istituzioni pubbliche, degli enti internazionali, oltre ad essere proprietario dei principali media. Non dimentichiamo che la dittatura tecnocratica fu teorizzata da Saint-Simon (1760-1825) [12], ideologo del pensiero socialista. La combinazione del controllo malthusiano della popolazione con il darwinismo sociale ha prodotto il nazionalsocialismo, il socialismo internazionale marxista e il capitalismo internazionale delle multinazionali.

Ciò che Il mondo nuovo e 1984 descrivono risponde agli stessi processi di programmazione predittiva che ritroviamo in numerosi film aventi come tema pandemie, regimi dittatoriali dopo crisi climatiche, complotti delle case farmaceutiche, dell’alta finanza e dei servizi segreti, ossia all’utilizzo del genere letterario di fantasia come strumento per la programmazione mentale di massa, allo scopo di rendere la popolazione più disposta ad accettare pianificati eventi futuri. Il destino di Popé nel Mondo nuovo e di Winston in 1984, non a caso, fungono da monito per chi provasse a ribellarsi, mostrando il fallimento di ogni opposizione.

Per piccoli passi, inizialmente, e poi a ritmo sempre più serrato: la reazione dinanzi a una dittatura scientifica non preceduta da una sua rappresentazione ci porterebbe a ribellarci. L’abbiamo visto e vissuto durante la farsa psicopandemica degli ultimi tre anni: miliardi di persone poste sotto sequestro dalla stessa cupola di tecnocrati che in questi decenni – sin dai tempi del nonno di Huxley – infeudava università e istituzioni scientifiche con i propri fratelli massoni, perché diffondessero le teorie darwiniane e malthusiane – ossia di riduzione della popolazione e controllo demografico – da perseguire tramite guerre, carestie, pandemie, vaccinazioni di massa, crisi economiche. Il pastore anglicano Thomas Robert Malthus (1766-1834) fu il primo a teorizzare la diffusione della promiscuità, dell’omosessualità e dell’adulterio come metodi di depopolazione, assieme alla drastica riduzione delle condizioni sanitarie e igieniche nei ceti più poveri. Fu lui a parlare per primo di “mangiatori inutili” (“useless eaters”), ed è significativo che questa espressione – dopo le sue applicazioni eugenetiche da parte delle dittature del Novecento – sia eloquentemente ripresa pari pari da Henry Kissinger, Jacques Attali e Klaus Schwab, dopo che il Club di Roma di Aurelio Peccei nel 1968 aveva lanciato l’allarme ai governi occidentali per la minaccia dell’insostenibile aumento esponenziale della popolazione mondiale, ottenendo collaborazione e finanziamenti nella promozione della “salute riproduttiva” – ossia, con espressione della neolingua orwelliana, dell’aborto – e della “prevenzione delle malattie”, consistente nel piano di vaccinazione di massa – con relativa cronicizzazione delle patologie – da parte dell’industria farmaceutica.

L’apparente condanna della distopia narrata nei romanzi di Huxley e Orwell propone uno scenario presentato come inevitabile, al quale sarebbe inutile opporre resistenza e che anzi è meglio accettare cercando di individuarne gli aspetti positivi, esattamente come avvenuto durante la farsa pandemica. Quello che l’élite si attende dalle sue vittime – ossia da tutti noi – è una resa incondizionata, basata su un inganno, su un’illusione. Il continuo assedio dei media, il martellamento ideologico delle organizzazioni internazionali, la complicità dei leader religiosi e il silenzio interessato dei complici devono creare la percezione di una ineluttabilità del destino programmato e determinare, nei più, una sorta di rinuncia fatalista alla ribellione, alla resistenza, al combattimento. Per rassicurare gli obbedienti è stato recentemente coniato il termine resilienza, con il quale si eleva a “virtù civica” la capacità dell’individuo e della società di «trasformare un’esperienza avversa in opportunità», secondo il vocabolario ipocrita della neolingua.

Come il Cattolico sa e crede di non poter mutare nulla, con le proprie forze, dei piani imperscrutabili di Dio – volti al nostro bene materiale e spirituale – e pertanto si affida alla Sua santa Provvidenza; così l’élite pretende che noi consideriamo i suoi piani – umani e infernali, volti al male e alla nostra distruzione fisica e morale – come impossibili da controllare e da scongiurare, esigendo la nostra totale rassegnazione e impotenza. La distopia della finzione letteraria non ci deve far credere che la realtà assecondi docilmente il delirio dell’élite. Dobbiamo anzi essere noi per primi a non entrare nella distopia globalista, così come in precedenza con le lusinghe dell’utopia socialista o liberale, dimostratesi fallimentari al pari di tutte le ideologie umane e anticristiane. 

In un mondo massificato in cui le individualità sono cancellate per annullarle nella coscienza collettiva imposta dal Sistema, dobbiamo essere campioni di Cristo, Suoi coraggiosi cavalieri, denunciando il colpo di stato globale e contrapponendo ad esso un modello di società che è quanto di più lontano dall’utopia: la societas christiana che abbiamo visto realizzabile e realizzata prima che la Rivoluzione colpisse al cuore la nostra Civiltà. Ed anche se dovessimo singolarmente soccombere, saremo comunque vincitori con Colui che questa battaglia per primo l’ha sostenuta e l’ha già vinta.

Questa volta i primi a cadere nell’inganno del Serpente saranno proprio i sinarchi del globalismo, ebbri della loro convinzione di poter essere sicut dii (Gen 3, 5), simili a dèi, perché questa infernale messinscena – per quanto realistica e impressionante – nulla muta della realtà, né del destino finale dei buoni e dei malvagi, poiché Cristo ha vinto Satana e il mondo.

+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo

30 Aprile 2023
Dominica III post Pascha
Commemoratio S. Catharinæ Senensis Virginis

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Note
  1. La fissazione del malthusianesimo si ripresenta anche in Isola (1962), in cui l’organizzazione sociale (rigorosamente anticristiana) prevede la contraccezione, l’inseminazione artificiale e l’eutanasia; i ragazzi sono iniziati all’uso della droga e a tutte le forme di deviazione sessuale, dalla sodomia alla promiscuità, senza trascurare le nudità ostentate nell’abbigliamento e un’inquietante attenzione alla sessualità dei minorenni che allude evidentemente ad una forma di legittimazione della pedofilia. Un altro romanzo – molto rivelatore perché scritto quarant’anni prima – è Crome Yellow (1921), tradotto in italiano col titolo di Giallo cromo (1932), in cui Huxley anticipa i temi del controllo delle nascite da parte dello Stato, della sessualizzazione e dell’uso delle droghe nelle masse, assieme ad una divisione in caste della popolazione. «Una generazione impersonale prenderà il posto dell’orrendo sistema della Natura» (Giallo cromo, cap. 5).
  2. Wells presenta Huxley ad Aleister Crowley (1875-1947), che lo inizia alla Golden Dawn e che nel 1929 gli farà sperimentare le droghe psichedeliche. In quegli anni Huxley, assieme a Christopher Isherwood (1904-1986), Thomas Mann (1875-1955) e sua figlia Elisabeth Mann-Borghese (1918-2002), gettò le basi di quella che sarebbe stata la cultura dell’LSD, nell’ambito del culto di Iside della Golden Dawn. Il lancio dell’LSD come strumento di dissoluzione della gioventù – un prodotto della casa farmaceutica Sandoz di proprietà dei finanzieri israeliti Warburg – avvenne attraverso Aldous Huxley, il rettore dell’Università di Chicago Robert Flutchins e Allen Dulles (1893-1969), allora capo della CIA, nell’ambito di un piano posto della stessa CIA, nel periodo compreso fra il 1948 e il 1962. Huxley descrisse gli effetti dell’LSD nei due saggi Le porte della percezione (1954) e Paradiso e inferno (1956); a quelle porte si ispira il nome del gruppo rock The Doors. 
  3. Il Royal Institute of International Affairs (costituito a Londra nel 1919) e il Council on Foreign Relations (fondato nel 1921 a New York) sono due potenti think tank della Tavola Rotonda. 
  4. La British Royal Society ebbe un ruolo fondamentale nella diffusione dello scientismo che avrebbe poi condotto alla “dittatura scientifica”. Tutti i suoi fondatori e membri erano appartenenti alla Massoneria, che poteva così avvalersi di un’istituzione di prestigio per dare credibilità ad una versione della “scienza” basata sulla dottrina esoterica delle Logge.
  5. Nel 1989 la ha cambiato il nome in Galton Institute e dal 2021 si chiama Adelphi Genetics Forum.
  6. L’espressione Nuovo Ordine Mondiale è stata coniata dalla Fabian Society, ed è il titolo di un saggio del 1940 di H. G. Wells. L’azione della Fabian Society consiste in una strategia che impone il nuovo ordine mondiale in maniera graduale e dissimulata (da qui il nome, che rimanda a Quinto Fabio Massimo, cunctator). Cfr. https://fabians.org.uk/ 
  7. Johann Adam Weishaupt (1748-1830), educato dai gesuiti, filosofo tedesco, fondatore dell’Ordine degli Illuminati, allo scopo di stabilire un “nuovo ordine” che portasse all’abolizione dei governi, delle religioni, della proprietà privata e del matrimonio. Fu iniziato in Massoneria a Monaco nel 1777; legato alla Golden Dawn, all’esoterismo e al teosofismo. Il pensiero di Weishaupt influenzò la Rivoluzione, la Comune, il Socialismo utopistico e Karl Marx. 
  8. Non è forse neolingua definire “interruzione di gravidanza” l’uccisione di un bambino indifeso nel ventre materno, “salute riproduttiva” l’imposizione della contraccezione e dell’aborto ai Paesi del Terzo Mondo, “transizione di genere” la mutilazione genitale dei minori, “maternità surrogata” l’acquisto di bambini da donne povere, “persone attratte da minori” i pedofili, “smart city” le città in cui i cittadini non sono più liberi di spostarsi oltre una certa distanza? 
  9. Oggi, dopo esserci sentiti imporre per obbligo il vaccino come “sicuro ed efficace”, gli stessi “esperti” che definivano “criminali” coloro che non volevano farselo iniettare affermano di non aver mai costretto nessuno all’inoculazione e negano di aver presentato il siero genico come strumento per impedire la trasmissione del contagio. A tal scopo fanno cancellare gli articoli e i video che provano il contrario, come se il fatto non fosse mai avvenuto.
  10. Oltre a quello delle patologie legate alla gestazione e al parto, a cui non è estraneo il Tavistock Institute. cf https://www.medicinenon.it/tavistock-listituto-del-controllo-delle-masse
  11. Il 20 Aprile 2023 il Parlamento Europeo (con il voto di una Sinistra non rappresentata nei Paesi membri ma totalmente asservita ai diktat del World Economic Forum) ha approvato la norma che applica le imposte sull’emissione di carbonio previste dall’ETS anche ai consumi domestici: benzina, diesel, GPL e metano per autotrazione e per riscaldamento domestico.
  12.  Cfr. Claude-Henri de Rouvroy de Saint-Simon, Riorganizzazione della Società europea, 1814.

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