Et inimici hominis
Et inimici hominis domestici ejus
Combattere il satanismo del Nuovo Ordine: le chiavi della vittoria
Conferenza all’Università estiva organizzata dal Movimento Politico Civitas
34 Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra;
non sono venuto a portare pace, ma una spada.
35 Sono venuto infatti a separare il figlio dal padre,
la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera:
36 e i nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa.
Mt 10, 34-36
Permettetemi, cari Amici, di rivolgere il mio saluto a tutti gli organizzatori di questa nuova edizione della vostra Université d’été, in particolare al Presidente di Civitas, Alain Escada; ai relatori, che con i loro interventi chiariscono i vari aspetti dell’attuale crisi civile ed ecclesiale; ai partecipanti, che con la loro presenza confermano la determinazione dei buoni Cattolici a combattere il bonum certamen sotto i vessilli di Cristo-Re. Questi incontri di formazione dottrinale, culturale e sociale sono il segno di un risveglio delle coscienze e dei cuori: Quia hora est jam nos de somno surgere. Nunc enim propior est nostra salus, quam cum credidimus; è ormai tempo di svegliarci dal sonno, perché la nostra salvezza è più vicina ora di quando diventammo credenti (Rom 13, 11).
La coerenza del Bene
Come vi è una coerenza del Bene, così vi è una coerenza del Male. Il Bene, attributo sostanziale di Dio, possiede una propria coerenza anche in ciò che ad esso partecipa: è coerente al Bene l’amore della madre che prepara la merenda ai figli; la sollecitudine del padrone dell’azienda nei confronti dei suoi dipendenti; la preparazione delle lezioni da parte del professore; la dedizione del medico verso i pazienti; la disponibilità del sacerdote nella cura delle anime a lui affidate. Anche stirare una camicia, curare il giardino, organizzare un convegno, festeggiare una ricorrenza con i propri cari diventa coerente con ciò che si è, perché noi ci comportiamo secondo ciò che siamo: Agere sequitur esse.
Chi vive nel Bene e quindi nel Vero; chi “respira” il Bene – dalle celebrazioni che segue in chiesa alle frequentazioni con persone affini e all’educazione in famiglia – non ha bisogno di voler compiere il Bene, perché ciò viene spontaneo in un’anima buona. E questo è esattamente ciò che la Grazia compie in noi, nel rendere azioni di per sé moralmente neutre – o solo umanamente buone – opere virtuose, dove l’abitudine nel Bene diventa Virtù e tutto permea della nostra vita; e nell’aggiungere ad azioni che sono buone nell’ordine naturale quel quid che le eleva nell’ordine soprannaturale orientandole a un fine superiore.
D’altra parte, quando si ama il Signore, cosa si può desiderare di più bello e appagante, se non fare la Sua volontà? E cosa di più motivante, nei nostri rapporti con il prossimo, se non fargli conoscere quel Santo Vero che è anche sommamente buono e giusto? Bonum diffusivum sui, secondo l’adagio scolastico: il Bene è di per sé espansivo, incline a diffondersi. Ce lo dimostra l’opera del Creatore, che dal nulla porta all’esistenza tutte le cose visibili e invisibili; ce lo conferma l’opera del Redentore, che trae dall’abisso dell’offesa alla Maestà divina l’uomo ribelle in Adamo, mediante il Sacrificio dell’Uomo-Dio.
La coerenza del Male
Ma come vi è una coerenza nel Bene, così vi è una coerenza nel Male; e quelle azioni che apparentemente giudichiamo non particolarmente gravi – se non le contestualizziamo – si rivelano rotelle di un ingranaggio, forse marginali e piccole, ma che gli permettono di funzionare, e senza le quali qualcosa si incepperebbe.
Ecco perché il Male – che ontologicamente è un non-essere, un’assenza di Bene – cerca di insinuarsi nelle nostre anime per piccoli passi, ottenendo progressivi cedimenti, facendo in modo di non suscitare in noi alcuna preoccupazione né alcun rimorso; per poi crescere ed espandersi come un cancro. E dove il Bene porta maggior bene, così il Male chiama maggior male, abituandoci ad esso, e a tutto ciò che esso attira.
I piani infernali dell’élite globalista – che abbiamo visto essere intrinsecamente malvagi – sono anch’essi coerenti tra loro, perché mossi dall’odio dell’Avversario nei confronti di Cristo. Il progetto di Bill Gates di oscurare il sole e di vaccinare la popolazione mondiale; quello di Soros di far invadere i Paesi occidentali da orde di maomettani e di scardinare la famiglia naturale finanziando i movimenti woke e LGBTQ; quello di Klaus Schwab di costringerci a mangiare insetti o di confinarci nelle “smart city” di 15 minuti; quello di Harari di cancellare l’idea di un Dio trascendente e di comporre una Bibbia “politicamente corretta”; quello del deep state di accentrare il controllo dei cittadini con l’ID digitale, la moneta elettronica e la manipolazione del voto; quello di Bergoglio di trasformare la Chiesa in un’agenzia dell’ONU e del WEF non sono piani a se stanti, che vengono realizzati autonomamente e senza alcun rapporto tra loro. In tutto quanto è accaduto negli ultimi decenni in forma più sotterranea e più recentemente in modo palese, possiamo scorgere una mens, un’intelligenza capace di dare un’organizzazione apparentemente infallibile e inarrestabile. Perché dobbiamo ammetterlo: chi ha costruito questa macchina infernale, in cui tutti gli ingranaggi sembrano girare perfettamente, dimostra un’intelligenza superiore, angelica, anzi: satanica.
L’apparente vittoria dei malvagi
La constatazione dell’efficienza organizzativa dei malvagi non deve spaventarci, né farci desistere dal combattere i loro piani. Credo anzi che sia proprio questa “perfezione” nel campo nemico che finirà per costituire la propria condanna: Simul stabunt, simul cadent, dice l’adagio latino. E sarà esattamente così, perché il trionfo del Male è una finzione, una simulazione, un allestimento scenico basato – come tutto ciò che viene da Satana – sull’apparenza e sulla menzogna.
Torniamo un istante alla Pasqua dell’anno 33. Mettiamoci tra coloro che a Gerusalemme assisterono alla crocifissione di Gesù, dopo averLo visto compiere miracoli e guarigioni. Anche sul Golgota, nell’assenza degli Apostoli, la messa in scena di Lucifero doveva sancire la sconfitta del Messia, la dispersione dei Suoi discepoli, l’oblio del Suo insegnamento, la sconfessione della Sua divinità. Ma proprio sulla Croce, strumento di morte e di infamia, le sorti dell’umanità sono rovesciate da Colui che con la morte del corpo ha restituito la vita dell’anima, e che lasciandosi inchiodare a quel legno, su di esso inchiodava l’inferno. O mors, ero mors tua. La nostra natura ferita dal peccato originale non si rassegna a capire che la vittoria di Cristo si compie secondo la logica della Carità e non dell’odio, e che essa è tanto più inesorabile e definitiva quanto maggior spazio di agire è lasciato a Dio, e quanto minore da parte dei Suoi figli è la fiducia nei mezzi umani.
Satana l’illusionista
Non giudichiamo quindi l’apparente «viver lieto de’ maligni» del Salmo 36 come un segno di inevitabile sconfitta: questo imponente dispiegamento di forze, questa scenografia così realistica, queste coreografie impressionanti costituiscono la sola risorsa cui possa attingere il grande Mentitore, e l’unico modo per indurci a credere di essere potente e invincibile. Un gran prestigiatore, questo è certo: ma che in quanto tale potrà stupirci come illusionista, ingannarci con i suoi trucchi, che fuori dal palcoscenico e alla luce del sole si mostrano nella loro patetica inconsistenza. Il gioco del coniglio estratto dal cilindro – il rispetto dell’ambiente, la salute dei cittadini, la fratellanza universale – o lo spettacolo della donna segata in due funzionano sinché il pubblico rimane a distanza e si lascia ingannare dalla penombra e dai gesti teatrali del prestigiatore. D’altra parte, chi tra gli spettatori di uno spettacolo di “magia” o tra i passanti che indugiano nei corridoi della metro ad osservare il gioco dei tre bussolotti penserebbe che si tratti di realtà? Chi darebbe credito a un dottor Dulcamara che proponga, come nell’opera di Donizetti, un farmaco «odontalgico, mirabile liquore, dei topi e delle cimici potente distruttore?» (Felice Romani, L’elisir d’amore, scena V, Dulcamara).
La finzione – anzi, più precisamente: la frode nella vendita, ché di vendita fraudolenta si tratta – è il marchio del commercio di Satana. Comprate il mio specifico, per poco ve lo do. Questo piazzista imbroglione – e con esso tutti i suoi servi, non meno indaffarati a vendere i loro intrugli – ricorda certi personaggi che sino a qualche tempo fa, nei parcheggi degli autogrill, offrivano agli incauti un videoregistratore a pochi euro, che poi si rivelava essere un involucro appesantito da un mattone; o quelli che, in cambio di una somma per il disbrigo delle pratiche notarili, promettono via mail l’eredità di un milionario africano appena scomparso. Ma se tutti noi sappiamo perfettamente che dietro queste altisonanti promesse si cela solo un imbroglio ai nostri danni, perché ancora vi è chi ci crede? Non era altrettanto palesemente falsa l’efficacia del siero sperimentale mRNA inoculato in massa? non è altrettanto ridicola la narrazione sulla crisi energetica, ottenuta comminando sanzioni al principale esportatore in Europa di gas naturale? Non è grottescamente infondata la frode ambientale? Eppure, a guardarci intorno, sembra che molti, moltissimi siano ben più che disposti a credere alle menzogne di questi Dulcamara, di questi imbonitori di fiera che dal World Economic Forum o dalla Bill & Melinda Gates Foundation, dall’Unione Europea o dall’Organizzazione Mondiale della Sanità decantano le virtù dei loro filtri miracolosi: reddito universale, abolizione della povertà, sconfitta delle malattie, pace globale. Per poi scoprire che dobbiamo pagare quel reddito universale indebitandoci e rinunciando alla proprietà privata, che la loro “abolizione della povertà” porta alla miseria dei singoli e delle Nazioni, che BigPharma ci vuole pazienti cronici, che la pace del Nuovo Ordine Mondiale significa guerra perpetua.
Com’è stato possibile?
Molti, in questi ultimi anni, si sono chiesti: Come è stato possibile che una parte così consistente dell’umanità possa aver acconsentito a tutto questo? Se ci guardiamo indietro – tornando agli anni Ottanta, ad esempio, prima che l’alta finanza decidesse di muovere attacco alle Nazioni europee con la privatizzazione degli asset statali e con la distruzione definitiva della società e della famiglia, già iniziata ben prima – ci sembra quasi impossibile che nel giro di poco tempo il Nemico possa aver compiuto passi così imponenti, senza suscitare reazioni e resistenze significative. E se ascoltiamo le parole di quelli che Roncalli chiamava profeti di sventura, i quali sin dalle prime sessioni del Vaticano II annunciavano l’apostasia cui esso avrebbe condotto, ci pare impensabile che quei loro allarmi autorevoli possano essere stati ignorati e anzi abbiano meritato la condanna e l’ostracismo, da parte dei supremi Pastori, di chi li lanciava.
E qui torniamo alla frode, all’adulterazione della Fede, della Morale, della Liturgia, all’inganno colpevole di chi, costituito in autorità, si palesa come nemico di coloro che dovrebbe invece proteggere, e amico di chi dovrebbe combattere o convertire. Frode la chimera di una fratellanza priva della comune paternità di Dio; frode la actuosa participatio che ha distrutto il culto pubblico protestantizzandolo; frode il sacerdozio comune dei fedeli, fraudolentemente insinuato al Concilio per indebolire il Sacerdozio gerarchico; frode la presunta democratizzazione della Chiesa, che il divino Fondatore ha voluto monarchica e che nessuna autorità umana potrà mai cambiare; frode l’ecumenismo con cui si umilia la divina Maestà al livello delle prostituzioni, come la Scrittura chiama eloquentemente le false religioni. Tutti gli dei dei pagani sono demoni (Sal 96, 5) e I sacrifici dei pagani sono fatti a demoni e non a Dio (1 Cor 10, 20).
La domanda corretta
Proviamo a riformulare la domanda in modo più chiaro: Come è stato possibile che dei popoli cresciuti nell’eredità del pensiero greco e romano, nella luce della Rivelazione cristiana e della civiltà che essa ha edificato abbiano deciso di credere ad una menzogna palesemente falsa, ossia che sia possibile pace, concordia, prosperità e felicità lontano da Dio, anzi schierandosi apertamente con un Nemico che Cristo ha già sconfitto e vinto?
A ben vedere, questa domanda l’avremmo potuta porre anche ad Adamo ed Eva: Eravate nel Paradiso terrestre; incontravate il Signore e parlavate con Lui; non avevate malattie né morte; avevate un’intelligenza agile nell’apprendere e nel comprendere; non eravate soggetti alla concupiscenza della carne… avevate tutto, perché avevate Dio: ebbene, come avete potuto credere al Serpente, che vi prometteva che disobbedendo al comando del Signore avreste ottenuto ciò che avevate già? quando era evidente che una creatura strisciante non avrebbe mai potuto competere con l’onnipotenza del Creatore?
Analoghe promesse le ritroviamo nelle tentazioni cui Nostro Signore volle sottoporSi nel deserto: anche in quel caso Satana offre al padrone di tutte le cose i domini della terra che già Gli appartengono, osando chiederGli in cambio un atto idolatra di adorazione tanto assurdo quanto impossibile. Tutto questo sarà tuo, se prostrato mi adorerai (Lc 4, 7). A queste assurdità dettate da una mente irretita e ostinata nella volontà malvagia il Signore risponde citando la Scrittura, senza nemmeno degnarSi di argomentare la loro falsità. Perché con il demonio non si discute: è tempo perso. Satana va scacciato e tenuto lontano.
Il peccato dell’uomo moderno e contemporaneo
La colossale frode che è stata ordita ai danni dell’uomo moderno non è in nulla diversa da quella che ha segnato la caduta dei nostri Progenitori: credere alla menzogna in quanto tale, sovvertendo l’ordine divino. Noi non siamo stati propriamente ingannati, perché l’inganno era evidente sin dal principio: diventare sicut dii mangiando dell’albero della conoscenza del Bene e del Male o pretendere che delle amputazioni chirurgiche possano trasformare un uomo in una donna; offrire i primogeniti a Baal o ucciderli nel ventre materno per non aumentare la carbon footprint è sostanzialmente identico. Ciò che Satana ci chiede non è tanto di compiere un’azione riprovevole, ma farcela compiere accettando come vero che essa non comporti delle conseguenze: gettati da questa torre, e i tuoi Angeli verranno a sostenerti. Vaccinati con questo siero sperimentale, e compirai un gesto d’amore. Acquista un figlio con la gravidanza surrogata, e sarai genitore. Rinuncia alla tua libertà, e sarai libero. Compra ciò che non puoi permetterti e che ti indebiterà per sempre, e sarai felice. Chiudi tua madre anziana in un ospizio, e sarà seguita da personale che la farà stare bene. Lascia che tuo figlio cambi sesso, e si sentirà realizzato. Lascia che lo Stato sia laico e che legiferi senza condizionamenti da parte della Chiesa, e regnerà la concordia tra i fedeli di tutte le religioni.
Nulla di queste promesse ha anche solo la parvenza di verità: sono tutte menzogne, e come tali il Principe della menzogna ce le vuole fare accettare, perché con esse accettiamo il sovvertimento dell’ordine divino. È per questo che non si tratta di un errore, ma di un peccato del quale siamo moralmente responsabili.
Le conseguenze dell’accettazione della menzogna
Il concetto di tolleranza del male – che in società ancora cristiane poteva in qualche modo consentire limitate deroghe per un bene superiore – è stato cancellato dalla società civile e dalla Chiesa nel momento in cui, perduto il riferimento trascendente del sommo Bene e del santo Vero – il Signore Dio – non vi è più alcun male da tollerare, né alcun bene da tutelare. Perché l’accettazione contemporanea della Verità e della sua negazione – la menzogna – sono una contraddizione logica, ancor prima che teologica. E questo è il risultato di un processo che credo meriti di essere analizzato con molta attenzione.
Il sovvertimento ad opera dell’autorità
Il processo a cui mi riferisco è quella sequenza di eventi concatenati che ha condotto la Chiesa Cattolica – e con essa le Nazioni in cui i Cattolici sono presenti e socialmente rilevanti–- a personalizzare il rapporto del fedele con Dio laddove esso era pubblico – il culto, la Liturgia – e a collettivizzare, per così dire, il rapporto del fedele con Dio, quando esso era invece personale – la conversione, l’orazione, la meditazione, l’esperienza ascetica e mistica. Questa inversione – mutuata dai Protestanti – fa sì che l’azione del culto pubblico della Chiesa divenga un momento di autocelebrazione dei singoli e dei gruppi, e non la corale voce della Sposa; e allo stesso tempo cancella l’intima unione dell’anima con il suo Signore – conseguibile solo nel raccoglimento individuale – per esaltare una “comunità”, per darle consistenza e attrattiva in ragione del “camminare insieme”, ancorché senza meta.
La normalità ieratica, al di sopra del tempo e dello spazio, cede alla provvisorietà dell’esperimento, all’incognita del risultato, alla creatività patetica o all’improvvisazione sacrilega. E questo, necessariamente, si allarga alla vita civile, dove la testimonianza del Cattolico non solo non è necessaria, ma è anzi da deplorare; e dove i governanti, anche se nominalmente cattolici, possono legiferare in contrasto con la Legge di Dio e della Chiesa. Perché ciascuno di loro è convinto di poter pensare in un modo e agire in modo opposto, mentre in realtà finisce col pensare sulla base di come si comporta.
Il ruolo della deep church
Finché la Gerarchia della Chiesa è stata fedele al suo mandato, ogni persecuzione dei governi anticattolici e rivoluzionari è stata affrontata con onore e fermezza, spesso anche con l’eroismo del martirio, come in Vandea, in Spagna, in Messico, in Unione Sovietica, in Cina. Ma non appena il Vaticano II ha “resettato” la Gerarchia in senso liberale e progressista, è stata essa stessa a promuovere la laicizzazione della società e l’estromissione volontaria della Chiesa e della Religione da ogni ambito del vivere civile, giungendo a chiedere la revisione dei Concordati. Nell’arco di poche generazioni la civiltà cristiana costruita grazie alla Chiesa Cattolica è stata rinnegata e dimenticata, giungendo a scardinare le basi del patto sociale: non è una questione di statistiche o di numeri – peraltro documentabili – ma un cambiamento radicale della società, dei principi che animano i suoi cittadini, delle speranze che nutrono i nonni e i padri per le future generazioni. Parlo della capacità dei nostri nonni e genitori di rinunciare a tanti agi per garantire gli studi o una casa ai figli; parlo dello scardinamento della famiglia con il divorzio, con la deliberata creazione di una crisi economica che renda impossibile essere autonomi, potersi sposare e educare la prole, sapere che l’autorità civile e religiosa sono amiche, e non ostili e traditrici.
Questo ha anche portato le generazioni a perdere progressivamente ma inesorabilmente tutta quell’eredità di comportamenti quotidiani, di modi di dire, di abitudini che erano la traduzione pratica del modo di essere di un Cattolico; un abbandono che è stato incoraggiato da chi ha instillato nei cittadini e nei fedeli un senso di vergogna per il proprio passato, per la propria Storia, le proprie tradizioni, la propria Fede. Sconcerta che questo tradimento sia stato consumato senza reazioni, dopo essere stato imposto dall’alto sia in ambito civile sia – cosa inaudita – in ambito ecclesiale.
La laicità dello Stato, con cui le Nazioni scrollano da sé la Signoria di Cristo, costituisce la base filosofica e teologica su cui ha potuto essere teorizzata la dissoluzione della società cristiana: senza di essa divorzio, aborto, eutanasia, sodomia, manipolazione genetica e transumanesimo non avrebbero mai potuto essere introdotti nelle legislazioni nazionali. E questo è avvenuto con il sostegno determinante della deep church sin dagli anni Sessanta, e più recentemente con il totale asservimento della gerarchia cattolica all’Agenda 2030: lo ha riconosciuto anche mons. Hector Aguer, già Arcivescovo di La Plata in Argentina (qui).
La disgregazione della famiglia
Tutto questo è scomparso: nessun giovane membro di una famiglia moderna ha mai nemmeno sentito raccontare come si viveva una volta. Cosa si credeva. Cosa si sperava. D’altra parte, dove sono i nonni, che un tempo accudivano i nipotini e trasmettevano loro i ricordi degli antenati, la loro saggezza, la loro semplice religiosità? Erano i nonni che portavano i nipoti a pregare davanti all’immagine della Madonna, insegnavano loro le orazioni, come fare l’esame di coscienza, un Requiem passando davanti al cimitero, il significato dell’obbedienza verso i genitori, dell’onestà, della parola data. La Massoneria ha eliminato gli anziani, trasformandoli in commodity per il business delle cliniche o sterminandoli con il siero genico o con la ventilazione forzata. La loro assenza, da decenni ormai, si è accompagnata ad un attacco frontale contro la donna, nel suo ruolo di moglie e di madre: un altro elemento di coesione della famiglia demolito, un altro baluardo abbattuto. L’attacco alla figura paterna – sino ad allora modellata sull’autorità e sulla bontà di Dio Padre – si è compiuto con la corruzione dei costumi, con la pornografia, con la promiscuità e infine – rotto il cordone ombelicale che lega la sessualità al rapporto coniugale finalizzato alla procreazione – ecco ulteriormente distrutto l’uomo, il marito, il padre, il cittadino stigmatizzando la sua “mascolinità tossica”, effeminandolo, castrandolo nella volontà e nell’intelletto; prima anteporre il mezzo (il legittimo piacere dell’atto coniugale) al fine naturale (la procreazione), e poi sostituendo al fine il mezzo. E i figli, separati dai genitori che lavorano, trovano nella televisione, in internet, sui social, con le app, a scuola e ovunque un nuovo oracolo, una entità che sollevi dalla responsabilità di scegliere e che dica loro cosa pensare, cosa volere e contro chi rivolgere le proprie frustrazioni. Et inimici domini domestici ejus (Mt 10, 36). Questa entità – cui il potere vorrebbe riconoscere caratteristiche quasi divine, simulando le facoltà di un’intelligenza umana – propone un nuovo credo ambientalista, esalta nuove virtù green e woke, addita nuovi maestri, celebra le sue liturgie. Perché si pone come religione e come tale richiede al fedele assenso e obbedienza ai suoi ministri.
La religione di Stato
Il sistema di indottrinamento è sperimentato, e nel corso della Storia ha mutato solo alcuni dettagli dovuti ai tempi o al progresso tecnologico, ma ha sempre conservato lo schema originario. Ed è questo schema che occorre conoscere, se vogliamo contrastarlo in tutte le sue diverse declinazioni: sanitarie, energetiche, climatiche, belliche, finanziarie, religiose. Uno schema che è innegabilmente ispirato non solo alla cancellazione dell’unica vera Religione, ma anche alla sua sostituzione con la religione luciferina del progresso, dell’umanità, della fratellanza, della Madre Terra. Non stupiamoci dunque se il pretesto iniziale con cui la Massoneria ha minato l’autorità della Chiesa Cattolica in nome della libertà religiosa sta venendo meno, per lasciare il dominio incontrastato – riconosciuto anche a livello istituzionale – all’unica religione compatibile con l’ideologia del Nuovo Ordine Mondiale: il culto di Satana. Il quale, dopo essersi dissimulato per due secoli dietro Prometeo e la dea Ragione, oggi esce pubblicamente allo scoperto e pretende per sé quell’esclusività che aveva rimproverato e negato alla vera Chiesa, al punto da diventare “religione di Stato”, di imporre i suoi dogmi assurdi e le sue false credenze alla comunità internazionale, di indottrinare i bambini e i ragazzi nelle scuole, di obbligare i cittadini a conformarsi ai suoi precetti.
Sembra di assistere ad una riproposizione globale del paganesimo come sotto il regno di Giuliano l’Apostata: una sorta di vendetta dei culti idolatri sulla Religione di Cristo, una rivincita delle tenebre sulla Luce. Ma questo, come sappiamo, è ontologicamente impossibile.
Exsurge Domine
Dinanzi all’abdicazione dell’autorità civile, vi sono molti gruppi in tutto il mondo che si stanno organizzando per opporsi alle violazioni delle libertà fondamentali, denunciarle ove possibile, coordinare gli aiuti a quanti sono ostracizzati a causa della loro resistenza. Non è una sostituzione del potere, né una forma di sedizione: è la necessaria risposta – in attesa di tempi migliori – chi vede minacciato il proprio futuro, i propri beni, la propria vita stessa.
Ho ritenuto mio dovere di Pastore prendere un’iniziativa analoga in ambito ecclesiale, dando vita all’associazione Exsurge Domine, per contrastare la speculare persecuzione che i sacerdoti e i religiosi tradizionali si trovano a subire da parte della setta bergogliana a causa della loro fedeltà alla Chiesa di Cristo, oggi infestata di traditori, di corrotti e di mercenari. Exsurge Domine, sotto il mio personale patrocinio, vuole aiutare i chierici, i religiosi, i monaci e le monache privati dei mezzi di sussistenza, cacciati dai loro monasteri, fatti oggetto di persecuzione dai Superiori perché legati alla Liturgia apostolica o perché non disposti a rinnegare il carisma del loro Ordine. Parroci che da un giorno all’altro vengono allontanati dalla loro parrocchia, monache a cui Roma impone una badessa progressista, chierici ridotti allo stato laicale senza regolare processo e con accuse infamanti: tutte queste anime buone, innamorate del Signore e fedeli alla Chiesa, hanno bisogno di aiuto materiale, di supporto spirituale, di assistenza legale e canonica.
Chiedo a tutti voi di farvi promotori di questa iniziativa con i vostri conoscenti e amici, e di contribuire secondo le vostre possibilità al finanziamento del nostro primo progetto: la costruzione di un Villaggio Monastico in provincia di Viterbo, dove accogliere la comunità benedettina femminile di Pienza. Il vostro sostegno, anche con la preghiera, permetterà a questi buoni sacerdoti e religiosi di non soccombere alle purghe bergogliane e di poter svolgere il ministero o seguire il carisma che essi hanno scelto con generosità seguendo la volontà di Dio.
Conclusione
Vorrei concludere questo mio intervento riferendomi proprio a questo luogo, Pontmain, dove il 17 Gennaio 1871 apparve la Vergine Maria, invocata sotto il titolo di Nostra Signora di Francia.
Di lì a poco – il 18 Marzo – si sarebbe conclusa, con la sconfitta di Napoleone, la guerra franco-prussiana e i moti del Marzo successivo avrebbero dato luogo alla Comune di Parigi. In quella circostanza la Massoneria francese (di ispirazione socialista e legata ai centri di potere culturali) organizzò una rivoluzione (qui) che fu però affogata nel sangue il Maggio successivo dall’intervento del governo di Versailles, su ordine della Massoneria inglese (che è invece liberale e legata al potere istituzionale). Oggi quella spaccatura tra differenti Massonerie è stata superata da un pactum sceleris che le unisce – concilium fecerunt in unum (Sal 70, 10) – con il comune obiettivo di portare a compimento l’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale, necessaria premessa al regno dell’Anticristo.
La Santa Vergine, nell’apparizione a Pontmain, non disse nulla. Ai Suoi piedi si srotola un cartiglio in caratteri d’oro: Pregate, bambini miei. Dio vi risponderà prestissimo. Mio Figlio permette che il Suo Cuore si lasci toccare. Ebbene, anche oggi queste parole di conforto rimangono valide e vere: il Signore risponderà prestissimo, perché molte sono le anime buone che, in questa fase di apostasia e di crisi dell’autorità, si stanno svegliando dal torpore in cui troppo a lungo sono rimaste.
La frode infernale del globalismo è destinata al fallimento più totale: su questo non vi è il minimo dubbio. La Babele del Nuovo Ordine sprofonderà sotto il peso delle sue menzogne, marchio inconfondibile dell’opera del demonio. A noi spetta il compito di proclamare la Verità, di ricordare al mondo che l’unica salvezza viene da Cristo, Principe della Pace, a cui va restituita la Signoria sulle Nazioni e sulla Chiesa che Gli è stata usurpata da un’autorità ribelle e corrotta. Possa la Vergine Santissima, Regina delle Vittorie e Mediatrice di tutte le Grazie, affrettare la fine di questa tribolazione, perché si compiano le Sue parole pronunciate a Fatima nel 1917: Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà.
+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo
Pontmain, 29 Luglio 2023