L’Arcivescovo Carlo Maria Viganò
a sostegno della Dichiarazione delle Carmelitane Scalze
del Monastero della Santissima Trinità
di Arlington, Texas
I ripetuti abusi di potere da parte di chi detiene l’Autorità ecclesiastica nei riguardi di Comunità religiose – specialmente femminili e di vita contemplativa – fanno parte di un disegno eversivo ad opera di Prelati corrotti e eretici, finalizzato a privare la Chiesa delle Grazie che le anime Consacrate fanno scendere su di essa. Aldilà delle scuse pretestuose che caratterizzano i singoli casi, il fil rouge che unisce la cacciata delle Benedettine dal loro Monastero di Pienza alle Domenicane di Fognano o di Marradi e alle Carmelitane di Arlington emerge in tutta la sua evidenza: da una parte, la furia ideologica del Dicastero vaticano per i Religiosi, retto da un Prefetto ultramodernista e da un Segretario corrotto e spietato, entrambi protetti da Bergoglio; dall’altra, gli interessi immediati – di natura principalmente finanziaria – della stessa Santa Sede e degli Ordinari del luogo.
Sono proprio questi elementi ricorrenti – ideologico ed economico – a dimostrare la pretestuosità delle accuse, delle diffamazioni e delle falsità che vengono usate da Prelati senza scrupoli morali e senza carità, i quali usurpano l’autorità di Cristo per lo scopo opposto a quello per cui Nostro Signore l’ha voluta: la gloria di Dio e la salvezza delle anime. Usurpano l’autorità magisteriale per insegnare eresie; usurpano l’autorità in campo liturgico per sopprimere la celebrazione della Messa Apostolica; usurpano l’autorità disciplinare per costringere sacerdoti, religiosi e religiose all’indottrinamento conciliare e all’apostasia della chiesa bergogliana. Tutti gli strumenti spirituali di cui la Chiesa dispone per combattere il Nemico del genere umano sono impediti e proibiti da chi invece dovrebbe incoraggiare a farvi ricorso. Questa Gerarchia corrotta sopprime i Conventi e i Monasteri decisi a ripristinare la Tradizione e l’antica osservanza della Regola, mentre si lascia indisturbate le comunità progressiste in cui si diffondono errori dottrinali e deviazioni morali, o dove la Regola è sistematicamente violata e tradita. Sono puniti i buoni e premiati i cattivi: il caso di Marko Ivan Rupnik è esemplare.
In un clima di intimidazione e di vera e propria persecuzione, le Comunità che resistono alla furia persecutoria da parte della Gerarchia si possono contare sulle dita di una mano. Invito tutti a sostenere la coraggiosa resistenza delle Carmelitane di Arlington con la preghiera e con l’aiuto materiale, anche per dare un chiaro segnale a chi, nella Chiesa, crede di avere un potere assoluto, che può addirittura contraddire impunemente l’Autorità di Cristo, Capo del Corpo Mistico. Resistere è un dovere a cui i Cattolici di tutti i tempi non si sono sottratti, quando la maggioranza dell’Episcopato aderiva all’eresia ariana, o quando i Vescovi tedeschi si schieravano con Lutero, o i Vescovi inglesi con Enrico VIII per non perdere le proprie rendite. Non è la prima volta che la Gerarchia tradisce il proprio mandato per interesse; ma è la prima volta che questo tradimento è incoraggiato e voluto da colui che si è seduto sul Soglio di Pietro.
Come agire dinanzi a questo sovvertimento generale, a questo tradimento dell’Autorità ecclesiastica? L’obbedienza a costoro implicherebbe disobbedire a Nostro Signore; disobbedire espone queste comunità all’aperta persecuzione e ad abusi di potere inauditi.
Ecco perché, in uno stato di evidente necessità, è necessario anzi doveroso che le Comunità che vogliono rimanere fedeli a Cristo e alla perenne Tradizione della Chiesa si rendano canonicamente indipendenti da chi nella Chiesa agisce contro la Chiesa, da chi in nome di Dio agisce contro Dio. Una resistenza, questa, limitata nel tempo: essa riterrà assolto il proprio compito quando questa fase di generale sovversione della Gerarchia avrà fine.
Non si tratta di ribellarsi all’autorità dei Pastori, bensì di riconoscere quanti tra essi sono in realtà lupi travestiti da agnelli o mercenari, ai quali non importa nulla delle pecore (Gv 10, 13), e che disobbediscono per primi a Nostro Signore; poiché bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini (At 5, 29).
Le Monache del Carmelo di Arlington possono avere un esempio di eroica resistenza ad un potere corrotto nel martirio delle Carmelitane di Compiègne, che seppero affrontare il patibolo per non sottostare al Giuramento costituzionale di un governo rivoluzionario. Non saranno dei Prelati senza dignità e senza fede a piegare la fiera resistenza di anime innamorate di Cristo.
+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo,
già Nunzio Apostolico negli Stati Uniti d’America
18 Agosto 2023
Die IV infra Octavam Assumptionis