Tenebræ factæ sunt
Tenebræ factæ sunt. Nell’ora dell’agonia di Nostro Signore la natura intera, lo stesso cosmo vestono i neri paludamenti del lutto. Buio. E con il buio il freddo, l’aria pungente, il silenzio gravido di orrore e di commozione per la morte
Popule meus, quid feci tibi?
L’Avversario non comprende la misericordia perché non conosce l’amore, non è capace di amare, né di farsi amare. Non capisce che l’unica ragione per cui la divina Maestà tollera la presenza del peccato è che esso è occasione di pentimento